Chi pulisce a primavera?

Chi pulisce a primavera?

Giardini in fiore, sole, giornate che si allungano… sono tutti indizi della primavera ormai alle porte. Una stagione che però è anche sinonimo delle famose pulizie di primavera.  

Dì la verità, ti sono già venuti i brividi? Niente paura, si sa che pulire non è un lavoro divertente ma se ben organizzato può essere un’ottima occasione per spolverare in quelle parti più recondite della nostra casa, fare un ricambio d’aria negli ambienti e fare ordine tra le tante cose accumulate in inverno.  

E magari per dare una svolta green anche alle nostre pulizie, così che a beneficiarne non sia solo la nostra casa ma anche l’ambiente? Ecco alcuni semplici consigli e trucchi che possono esserci utili per diminuire il nostro impatto ambientale, abbandonando alcune vecchie abitudini.  

Partiamo dalle basi. Innanzitutto, non possono mancare gli stracci nel nostro kit per affrontare le pulizie di primavera. Recuperiamo allora vecchie tovaglie e lenzuola ormai inutilizzate e, dopo averle ridotte in pezzi di stoffa di dimensioni più piccole, la faranno da padrone per la pulizia di mobili e vetri. Anche i maglioni di lana usati possono avere una seconda vita: con le loro proprietà elettrostatiche, sono possibili alleati nella raccolta di polvere e pelucchi.

Vuoi semplici soluzioni fatte-in-casa, ecologiche per lucidare i tuoi mobili ma non sai come fare? È più semplice di quanto tu possa pensare. Basta avere a disposizione due ingredienti fondamentali: bicarbonato e aceto. Il bicarbonato pulisce qualsiasi superficie lavabile, ma anche i tappeti e i materassi in quanto combatte gli acari della polvere ed elimina gli odori. L’aceto è, invece, efficacie contro il calcare e nella pulizia dei vetri. Tra i mille modi in cui potranno essere utilizzate queste soluzioni eco-friendly c’è anche la pulizia dei nostri elettrodomestici. È importante, infatti, prendersi cura costantemente di tutte le nostre apparecchiature così da allungarne la vita e migliorare le prestazioni energetiche, diminuendo i consumi e l’impatto sull’ambiente.  

Prima di iniziare è necessario un ultimo importante passaggio: fare ordine tra gli oggetti che abbiamo accumulato nelle nostre case negli anni. Hai sentito parlare di decluttering? Una vera e propria filosofia di vita: eliminare tutto ciò che è superfluo e che non utilizziamo da tempo, così da alleggerire le nostre giornate riducendo le cose che ci circondano all’essenziale. Ricordiamoci che la soluzione per disfarci di questi oggetti non è mai gettarli nell’indifferenziato. Infatti, anche se li consideriamo ormai inutili, possono essere rivenduti o regalati ad altre persone o. al limite, possiamo gettarli, rispettando però le regole della corretta raccolta differenziata.  

È utile, quindi, armarsi di uno scatolone, in cui riporre le cose che vogliamo donare e vendere, e di sacchi della spazzatura per le differenti tipologie di rifiuto, tenendo in mente che per alcuni rifiuti, soprattutto se ingombranti, sarà necessario recarsi all’isola ecologica del proprio comune o prenotare l’apposito servizio di ritiro. Lasciarli sul marciapiede o di fianco al cassonetto è da barbari!

Per noi di Italia gas e luce l’arrivo della primavera vuol dire nuova energia pulita, nuovi stimoli a far sempre meglio. Per “ripulire” i nostri progetti dalle energie negative che si sono sedimentate durante l’inverno. Siamo certi che lavorando insieme vivremo i prossimi mesi alla grande!

La natura delle Donne fa eco

La natura delle Donne fa eco

Il termine Ecofemminismo è stato coniato nel 1974 da Françoise d’Eaubonne, per esprimere la necessità di vedere strettamente collegate la lotta per i diritti delle donne e quella per la salvaguardia dell’ambiente. Dopo ormai 40 anni, con i tempi  e le necessità in continua evoluzione, è nata una nuova generazione di “eco-guerriere“. L’intenzione è quella di azzerare il gender gap, cancellare i pregiudizi verso le donne e combattere per la tutela ambientale e la protezione di natura, ecosistemi e animali. Due battaglie che a un primo sguardo potrebbero avere poco altro in comune oltre al desiderio di cambiare lo status quo, ma che in realtà sono intrinsecamente legate. La considerazione di base è che la condizione delle donne e quella ambientale siano strettamente legate e che non sia possibile risolvere i problemi dell’una senza affrontare anche l’altra.

In Francia a portare alta la bandiera dell’ecofemminismo è Solène Ducrétot, giornalista e attivista eco-femminista che da anni sottolinea l’importanza di concepire la società nel modo più inclusivo e ugualitario possibile, comprendendo dunque non solo donne e uomini ma anche la natura e tutti gli altri esseri viventi. «Oggi persistono molte disuguaglianze di genere, tra cui il lavoro non retribuito delle donne, lo sfruttamento dei loro corpi o la violenza contro di loro. – spiega a Madame Figaro – L’ecofemminismo è un modo di pensare radicale e universale che mira a ripensare la nostra società nel suo complesso. Proteggere la natura dovrebbe essere un valore condiviso da tutti, non un attributo femminile. Ed è proprio perché ci siamo disconnessi da quelli che vengono identificati solo come valori femminili, come l’empatia, la gentilezza, la cura, che ci troviamo di fronte a tutte le crisi attuali. I diritti delle donne sono i primi a venire minacciati quando c’è una crisi». 

E non è un caso che siano di una donna – giovanissima – il volto e la voce della prima persona che ha reso le crisi climatica un argomento attuale, attirando anche l’attenzione dei più giovani e portando a un dibattito mondiale: Greta Thunberg, la giovane eco-guerriera che ha lanciato Fridays for Future e spinto un’intera generazione a scendere in strada per combattere per il pianeta in cui vive.

In Italia una delle più forti esponenti dell’ecofemminismo è Laura Cima, già deputata, Presidente del primo Gruppo Parlamentare Verde a maggioranza femminile. Cima dal suo blog dà voce al movimento eco-femminista italiano invitando ad abbracciare una visione più inclusiva delle disuguaglianze sociali.

«Per le ecofemministe il primo linguaggio da considerare, in armonia con la natura in cui siamo immerse, è quello del corpo, delle emozioni e dell’empatia, dell’amore e della non violenza nelle relazioni con tutti i viventi, della nostra e delle altre specie animali e vegetali – spiega Cima sul suo blog – Per questo le astrazioni generiche non ci piacciono perché coprono una legittimazione del modello contro cui lottiamo da sempre».

Chi sostiene con forza la necessità di adottare uno stile di vita “sostenibile, etico e consapevole con un approccio sistemico” è Alice Pomiato, attivista nota sui social come @aliceful: quasi 44mila follower su Instagram. «Scegliere di mettere nella borsa della spesa cereali, legumi, frutta, verdura, oli, semi, erbe e lasciare carni, pesci, uova e latticini, è una scelta personale, collettiva, politica – scriveva qualche tempo fa. Una scelta personale è decidere se studiare fisioterapia anziché filosofia, se andare al lavoro a piedi o in bici, se mettere le scarpe chiuse o inaugurare i sandali. Continuare a consumare, promuovere e difendere un sistema che sfrutta terra, animali, persone e li trasforma in prodotti impattanti da vendere ovunque e il più possibile, significa andare volutamente dalla parte opposta del progresso. Perché continuare a chiamarla ‘scelta personale’ se la situazione ambientale è oggettiva e riguarda tutti, e non solo la singola persona?». 

Della stessa generazione di “influencer green” fa parte anche Cristina Coto, che dopo avere lavorato per diversi anni nel campo della moda ha deciso di cambiare vita e dedicarla alla promozione di valori come la sostenibilità, l’inclusività e la lotta per i diritti delle donne: «Il benessere delle donne riguarda chiunque, e l’emergenza climatica ne è fortemente connessa –spiega la Coto – Questa non è una questione femminista, non solo, lo dicono gli scienziati: l’emancipazione e l’educazione femminile è tra i 6 piani più efficienti per contrastare i cambiamenti climatici. Le donne libere e scolarizzate sanno gestire meglio l’economia domestica, le gravidanze, evitando quelle indesiderate, e hanno molte più probabilità di contribuire allo sviluppo economico e sociale».

Per noi di IGL, dare voce a queste Donne che hanno deciso di dedicare la vita alla difesa dei loro diritti e di quelli dell’ambiente è il modo migliore per festeggiare la Festa dell’8 marzo. Perché, è giusto sognare, ma solo se poi si prova a realizzarli quei sogni, lottando giorno dopo giorno.

Il mondo che piace a noi è quello dove si prova a cambiare le cose.

Buon 8 marzo a tutte le Donne da Italia Gas e Luce.

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