Funghi trifolati per lei? No grazie, li uso per il packaging
Il settore del packaging si trova in un momento cruciale, spinto dalla necessità di trasformare radicalmente la propria impronta ambientale per rispondere alle sfide della sostenibilità globale. L’obiettivo è quello di creare modelli sostenibili di produzione e consumo nel mondo degli imballaggi, adottando soluzioni che riducano l’impatto ambientale senza compromettere l’efficacia dei prodotti.
Oggigiorno, i packaging utilizzati nei più vasti settori, rappresentano ormai un pilastro fondamentale per l’economia globale, ma la loro produzione e gestione hanno contribuito significativamente all’inquinamento e alla riduzione di risorse.
Basti pensare alla plastica, usata per molto tempo senza regole che ne indicassero limiti e indicazioni di utilizzo e smaltimento.
La Commissione Europea ha proposto piani ambiziosi per diminuire drasticamente i rifiuti di imballaggio, con l’obiettivo di ridurne la produzione pro capite di plastica entro il 2040, incentivando riutilizzo e riciclo.
Nel panorama attuale, fortunatamente, esistono già numerose soluzioni che contemplano l’uso di materiali compostabili, biodegradabili, rispettosi dell’ambiente. Basti pensare allo specifico settore del foodpackaging, dove si è puntato sempre più sull’eliminazione del superfluo, creando confezioni più leggere, sostituendo o eliminando del tutto la plastica in favore del riciclo, del recupero e della riduzione delle emissioni.
Gli ultimi due anni c’è stato un particolare fervore di idee e soluzioni innovative, che potrebbero ridefinire il futuro del packaging sostenibile grazie all’uso di materiali alternativi.
Per esempio?
- Alga-based packaging: realizzati con alghe biodegradabili, offrono un’alternativa ecologica e compostabile rispetto ai materiali tradizionali. Gli imballaggi realizzati a base di alghe usano una materia totalmente naturale e molto versatile.
- Imballaggi idrosolubili: si dissolvono a contatto con l’acqua ma garantiscono ai prodotti la corretta protezione e, ovviamente, consentono di ridurre drasticamente i rifiuti dopo l’uso.
- Stampa 3D per imballaggi: grazie a questa tecnologia, l’imballaggio può essere stampato completamente o parzialmente intorno al prodotto, in modo da utilizzare solo il materiale necessario e ridurre al minimo l’uso della plastica, adattandosi alle forme specifiche dei prodotti.
- Packaging basati su micelio di funghi: sfruttano il micelio, cioè la radice dei funghi, come collante naturale per aggregare scarti del settore agroalimentare e trasformarli in un materiale ignifugo, fonoassorbente, resistente agli urti e impermeabile da usare negli imballaggi, soprattutto per proteggere prodotti preziosi come quelli del luxury e del design. Alla fine del suo ciclo di vita, l’imballaggio viene smaltito nell’umido o come concime per la coltivazione.
- Carta d’ostrica: La carta d’ostrica è ottenuta da residui di scarto del processo di produzione della pelle.
- Packaging piantabile: la carta da seme completamente biodegradabile viene creata utilizzando semi selvatici; quando l’imballaggio raggiunge la fine del suo ciclo di vita, può essere piantato per far crescere nuova vita.
Come vedete, il futuro del packaging si sta trasformando attraverso innovazione e impegno per un’economia circolare.
Le aziende stanno investendo sempre più risorse nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni sostenibili per ridurre l’impatto ambientale del packaging, rispondendo alla crescente domanda di soluzioni eco-friendly da parte dei consumatori.
Con un approccio collettivo e creativo, il settore del packaging sta aprendo la strada verso un futuro sostenibile e responsabile…Ma ancora molto resta da fare!
Continua a seguirci, ne abbiamo ancora delle belle da raccontarti.
Italia Gas e Luce e la sostenibilità, sempre mano nella mano.