Ora (legale) o mai più!
Il 29 ottobre alle 3:00 le lancette dei nostri orologi sono andate indietro alle 2:00, dando così il bentornato all’ora solare. Abbiamo riposato un’ora in più, perdendone una di luce al pomeriggio per guadagnarla di mattina. L’ora legale è la convenzione per sfruttare meglio la luce del sole durante il periodo estivo, risparmiando così energia allungando le ore di luce naturale a disposizione nel tardo pomeriggio.
Il dibattito è attivo in tutta Europa sulla questione da anni: ora legale vs ora solare, anche se ha interessato maggiormente i paesi del Nord Europa, poiché, per la loro posizione geografica, non beneficiano di più luce con il cambio dell’ora.
Ma adesso, nella ricerca spasmodica di soluzioni che possano consentirci di risparmiare energia nella prossima stagione invernale, il tema prende piede anche in Italia per affermare che al momento interrompere i cambi d’ora stagionali non è una soluzione considerata molto efficace, ma potrebbe essere presa in considerazione qualora la situazione peggiorasse ulteriormente.
Eppure, fra gli scienziati non c’è consenso unanime sui benefici. Secondo gli esperti, passare definitivamente all’ora legale “consentirebbe di guadagnare un’ora di luce e calore solare al giorno e determinerebbe in Italia risparmi sui consumi di energia stimabili in circa 1 miliardo di euro solo nel primo biennio”. Dunque, la proposta è quella di istituire l’ora legale tutto l’anno, abbandonando l’obsoleto passaggio ora legale/ora solare per contrastare il caro-energia e consentire a famiglie e imprese risparmi sulle bollette di luce e gas. Terna, la società di reti per la trasmissione di energia elettrica, ha quantificato in 420 milioni di kilowattora l’energia elettrica risparmiata nei 7 mesi del 2022 nei paesi in cui è in vigore l’ora legale, con un minor consumo di elettricità in 15 anni pari a 10 miliardi di kilowattora, per un totale di 1,8 miliardi di euro risparmiati grazie all’ora legale.
Di contro, c’è la risposta degli endocrinologi che sostengono che il passaggio per sempre all’ora legale potrebbe avere ripercussioni negative sulla salute. Infatti, secondo loro, l’ora legale permanente potrebbe essere in forte contrasto con l’orologio biologico e rivelarsi deleteria per la salute del cittadino, accrescendo fino al 20% il pericolo di conseguenze negative sul metabolismo e il sistema cardiovascolare. Mettendo a confronto persone che vivono all’estremità Est e a quella Ovest di uno stesso fuso orario, ci si è accorti che chi vive a ridosso del fuso più occidentale, e quindi è in una situazione più simile a quella che si avrebbe con l’introduzione dell’ora legale permanente, in media dorme di meno, traducendosi, oltre che in un calo del 3% della produttività, in una probabilità dell’11% più alta di essere in sovrappeso e del 21% in più di andare incontro a obesità e diabete”. Anche il rischio di attacchi cardiaci sale del 19%.
Questi dati suggeriscono che qualcosa di analogo accadrebbe anche rendendo permanente l’ora legale nel nostro Paese. Infatti, le serate più luminose, dal canto loro, sarebbero meno ‘affini’ all’orologio biologico umano che alla sera ha bisogno del buio per produrre melatonina e per un riposo adeguato. È possibile che abbia addirittura più benefici per la salute rendere permanente l’ora solare, che almeno sulla carta sembra più in sincrono con il nostro orologio biologico.
Insomma, come al solito, l’unanimità di pensiero e di intenti è complicata da raggiungere. Non ci resta che fidarci e affidarci agli esperti, sperando che sia sempre il cittadino al centro delle soluzioni, e non la vittima dei giochi socioeconomici degli stati più potenti.