Albero di Natale: fake o real?

Albero di Natale: fake o real?

Con il 6 di dicembre si dà il via alle danze natalizie, si inizia a pensare ai regali da fare, qualcuno cerca il muschio per il presepe, qualcuno chiede “E il Cenone dove si fa?”.

Ma il dilemma più annoso rimane sempre quello: l’albero di Natale. Come lo faremo quest’anno? E allora si sale in soffitta o si scende in garage cercando di capire in quali condizioni lo abbiamo lasciato lo scorso anno. E le luci? Quest’anno le voglio luminosissime! E poi, dulcis in fundo, arriva la domanda che ti mette davvero in crisi: meglio vero o finto? Sulla questione vi sono opinioni discordanti, visto che sono diversi i pro e i contro da prendere in considerazione.

La maggior parte delle persone opta per un abete finto, principalmente per una questione di comodità. Il vantaggio principale è che può essere acquistato praticamente ovunque ed è disponibile in tantissime dimensioni. Inoltre, sono alberi resistenti e non hanno bisogno di cure particolari. Un altro enorme vantaggio è dato dal fatto che possiamo riutilizzarli per le festività natalizie degli anni successivi. 

Tuttavia, non sono così sostenibili come potrebbe sembrare. Generalmente gli alberi artificiali sono realizzati in plastica di cloruro di polivinile o PVC, altamente inquinanti. Sono quindi difficili da smaltire e spesso finiscono nelle discariche locali invece di essere riciclati correttamente. 

Quando e perché optare per un abete natalizio finto in definitiva? Il consiglio è quello di acquistarne uno artificiale solo se ha intenzione di usarlo per almeno cinque anni e se poi viene smaltito in maniera adeguata.

Anche se in commercio ormai si trovano alberi finti talmente ben rifiniti da sembrare “vivi”, l’abete vero crea tutta un’altra atmosfera in casa. Prima di “ospitarne” uno in casa, però, bisogna ricordarsi di posizionarlo in un punto dell’abitazione non troppo caldo e preferibilmente illuminato da luce naturale, dato che gli abeti vivono in ambiente piuttosto freddi. Inoltre, occorre optare per decorazioni adeguate, evitando di eccedere (per permettere alla pianta di respirare) e palline troppo pesanti. Considerate anche che gli alberi veri tendono a perdere molti aghi. 

Ma una domanda che si fanno in molti a proposito di abeti veri è la seguente: è davvero etico abbattere alberi per addobbare casa? Servono circa sette anni per far crescere un albero di Natale. In quell’arco di tempo, quell’abete assorbe anidride carbonica, combattendo la crisi climatica. Inoltre, generalmente gli agricoltori piantano un paio di piantine per ogni albero abbattuto.

Ma quando si procede con l’acquisto di un abete è sempre consigliato farlo in maniera consapevole, ovvero rivolgendosi ad un rivenditore autorizzato. Il nostro consiglio è quello di optare per alberi autoctoni in modo da diminuire l’impatto ambientale legato ai trasporti e favorire gli agricoltori locali. Assicuratevi che l’albero che scegliete abbia ancora le radici e non sia stato tagliato male, in modo da piantarlo nuovamente dopo le feste.

E comunque, chi l’ha detto che solo l’abete è in grado di creare un’atmosfera natalizia magica? Se a casa non avete né un abete vero né uno finto potete abbellire anche un altro alberello che avete in balcone o in giardino. In alternativa, potete realizzare anche degli alberi originalissimi con materiali riciclati, ad esempio feltro o cartone. C’è davvero l’imbarazzo della scelta! 

Adesso sapete tutto, pro e contro, a voi la scelta! Vanno bene entrambe, intendiamoci. L’importante è sempre lo spirito con il quale si affrontano le feste di fine anno: pensando un po’ meno a se stessi e un po’ di più a chi è davvero in difficoltà. 

Buon Natale!

Che evento, il Calendario dell’Avvento

Che evento, il Calendario dell’Avvento

Questi sono giorni difficili, per chi, come me, non sa minimamente cosa sia un Calendario dell’Avvento. Dove sta la difficoltà? Ma, ovviamente, nel dover trovare ben 24 differenti regali, che non siano troppo costosi e che entrino in una casella minuscola appesa al muro. Facile, no? Però non mi sono perso d’animo e, siccome sono una persona curiosa che non vuole mai deludere le aspettative, ho deciso di saperne un po’ di più. Ecco cosa ho scoperto.

La storia del calendario dell’Avvento inizia nel XIX secolo. Furono dei luterani tedeschi i primi a utilizzarlo. I primi calendari non erano legati ai regali. Tuttavia, sin dall’inizio furono pensati per aiutare la celebrazione di questo periodo speciale: rendevano più bello il conto alla rovescia dei giorni dal primo giorno dell’Avvento alla Vigilia di Natale

Il primo calendario dell’Avvento apparve nel 1839. Il pastore Johann Hinrich Wichern, che dirigeva un centro di accoglienza per orfani ad Amburgo, decise di rendere più piacevole ai piccoli l’attesa delle feste di Natale. Così, su una ruota di legno del diametro di 2 metri, mise delle candele. Ogni sera si incontravano e ne accendevano una, passando il tempo pregando e cantando insieme. 

La tradizione iniziata dal pastore luterano si diffuse rapidamente in tutta la Germania assumendo, col tempo, diverse forme alternative. Quelli più semplici erano costituiti da 24 trattini disegnati sulla porta d’ingresso: ogni giorno fino alla Vigilia di Natale ne veniva cancellato uno. Un’altra idea era quella di preparare un giaciglio per Gesù bambino: a questo scopo ogni giorno si doveva mettere una pagliuzza nella mangiatoia allestita nel presepe. Ma fu il 1902 a portare un’altra svolta: ad Amburgo comparvero calendari dell’Avvento stampati. I primi di questi avevano la forma di un orologio, negli anni successivi comparvero versioni con 24 immagini colorate o adesivi con immagini dal contenuto religioso.

Ma la svolta definitiva fu data dal tipografo tedesco Gerhard Lang, che da bambino contava con grande impazienza i giorni fino alla Vigilia di Natale. Stanca delle domande del figlio, sua mamma creò per lui una tavola di cartone sulla quale mise 24 biscotti “Wibele”. Il bambino poteva mangiare solo un biscotto al giorno. In questo modo la mamma rese più piacevole a suo figlio l’Avvento e lo aiutò a capire quanti giorni mancavano fino alle feste. Da adulto, nel 1930 Lang iniziò la produzione di Calendari fatti di bomboniere con 24 finestrelle piene di cioccolatini. Questa idea si rivelò un incredibile successo. I calendari con regali per ogni giorno dell’Avvento acquisirono rapidamente popolarità in tutto il mondo. Così è cominciata la storia del calendario dell’Avvento nella sua forma attuale.

Ok, adesso conosco tutta la storia del Calendario dell’Avvento, ma quale scegliere? I calendari moderni differiscono molto dalla loro forma originale. I regali più comuni rimangono sempre i dolci, ma si possono mettere anche regali piccoli: giocattoli, articoli di cartoleria, piccoli accessori. Sembra che molti, tuttavia, si sforzino di far apparire nel calendario non solo oggetti materiali. Proprio per questo sono sempre più diffusi i biglietti con i buoni propositi da svolgere durante i 24 giorni che precedono il Natale

Ecco fatto, adesso so davvero tutto, non ho scuse. Non mi resta altro da fare che consegnare questo articolo e andare a comporre il mia personale Calendario dell’Avvento. Sicuramente sarà un successo.

E voi, cosa aspettate? Fatemi sapere com’è andata!

In vino veritas

In vino veritas

Il vino piace a noi italiani, e ci vantiamo col mondo intero di essere grandi intenditori e buongustai, nonché i migliori produttori. Tutto giusto, ma quanto conosciamo i processi che portano sulle nostre tavole quel nettare d’uva tanto amato? E, soprattutto, quanta sostenibilità c’è nella produzione nostrana? Proviamo a capirci qualcosa di più.

Quando parliamo di sviluppo sostenibile in termini generici, ci riferiamo a una produttività capace di raggiungere gli obiettivi presenti, ovvero, soddisfare le necessità attuali, senza intaccare le risorse che saranno a disposizione delle generazioni future.

Per raggiungere questi obiettivi è necessario agire in modo concreto e organizzato. Ossia, basare le proprie azioni su una radicata conoscenza del territorio in cui si opera, consapevoli che uno sfruttamento sistematico delle risorse disponibili possa portare a un rapido consumo delle opportunità.

Il settore vitivinicolo promuove ormai da anni modelli di business sostenibili. Chi lavora nella filiera produttiva del vino sa quanto la salute dei vitigni dipenda da una corretta gestione delle risorse naturali. Tuttavia, non ci si può fermare al lavoro sulla terra. La sostenibilità nel mondo del vino è un progetto che si dipana lungo tutte le fasi di vita della bottiglia: dalla coltivazione dell’uva alla produzione del vino, passando per l’imbottigliamento e la distribuzione, fino ad arrivare nelle case dei consumatori. Limitare l’uso di pesticidi e regolamentare la fermentazione in cantina, non sono azioni sufficienti. Sostenibilità ambientale nel mondo del vino significa tutelare le coltivazioni con un occhio di riguardo alla biodiversità e agli equilibri dell’ecosistema naturale.

Solo con un approccio sinergico sarà possibile mantenere un equilibrio tale da garantire una produzione vinicola sana e sostenibile.

Inoltre, è fondamentale che l’azienda vitivinicola operi nel pieno rispetto delle persone che lavorano nella filiera produttiva, garantendone la dignità, la libertà e la qualità della vita.

Infine, la priorità per un’azienda vitivinicola è guadagnare dalle proprie attività per potersi sostenere economicamente e retribuire i propri dipendenti. Dunque, la sostenibilità nel mondo del vino deve orientarsi verso politiche aziendali votate all’innovazione tecnologica, all’ottimizzazione dei costi e alla riduzione degli sprechi.

I consumatori sono sempre più attenti a quanto indicato nelle etichette. Cresce il loro interesse verso i prodotti delle aziende vitivinicole che investono in sostenibilità e tengono conto delle attenzioni che la cantina ripone nel rispetto dell’ambiente e delle persone. Nonché considerano fondamentali le azioni intraprese nella valorizzazione del territorio e nella trasparenza dei processi produttivi. Insomma, tutti noi amiamo sapere cosa versiamo nei nostri bicchieri e vogliamo avere la garanzia di consumare un prodotto che rispetti l’ecosistema in cui viviamo. Tutto qui!

Ora (legale) o mai più!

Ora (legale) o mai più!

Il 29 ottobre alle 3:00 le lancette dei nostri orologi sono andate indietro alle 2:00, dando così il bentornato all’ora solare. Abbiamo riposato un’ora in più, perdendone una di luce al pomeriggio per guadagnarla di mattina. L’ora legale è la convenzione per sfruttare meglio la luce del sole durante il periodo estivo, risparmiando così energia allungando le ore di luce naturale a disposizione nel tardo pomeriggio. 

Il dibattito è attivo in tutta Europa sulla questione da anni: ora legale vs ora solare, anche se ha interessato maggiormente i paesi del Nord Europa, poiché, per la loro posizione geografica,  non beneficiano di più luce con il cambio dell’ora.

Ma adesso, nella ricerca spasmodica di soluzioni che possano consentirci di risparmiare energia nella prossima stagione invernale, il tema prende piede anche in Italia per affermare che al momento interrompere i cambi d’ora stagionali non è una soluzione considerata molto efficace, ma potrebbe essere presa in considerazione qualora la situazione peggiorasse ulteriormente.

Eppure, fra gli scienziati non c’è consenso unanime sui benefici. Secondo gli esperti, passare definitivamente all’ora legale “consentirebbe di guadagnare un’ora di luce e calore solare al giorno e determinerebbe in Italia risparmi sui consumi di energia stimabili in circa 1 miliardo di euro solo nel primo biennio”. Dunque, la proposta è quella di istituire l’ora legale tutto l’anno, abbandonando l’obsoleto passaggio ora legale/ora solare per contrastare il caro-energia e consentire a famiglie e imprese risparmi sulle bollette di luce e gas. Terna, la società di reti per la trasmissione di energia elettrica, ha quantificato in 420 milioni di kilowattora l’energia elettrica risparmiata nei 7 mesi del 2022 nei paesi in cui è in vigore l’ora legale, con un minor consumo di elettricità in 15 anni pari a 10 miliardi di kilowattora, per un totale di 1,8 miliardi di euro risparmiati grazie all’ora legale.

Di contro, c’è la risposta degli endocrinologi che sostengono che il passaggio per sempre all’ora legale potrebbe avere ripercussioni negative sulla salute.  Infatti, secondo loro, l’ora legale permanente potrebbe essere in forte contrasto con l’orologio biologico e rivelarsi deleteria per la salute del cittadino, accrescendo fino al 20% il pericolo di conseguenze negative sul metabolismo e il sistema cardiovascolare. Mettendo a confronto persone che vivono all’estremità Est e a quella Ovest di uno stesso fuso orario, ci si è accorti che chi vive a ridosso del fuso più occidentale, e quindi è in una situazione più simile a quella che si avrebbe con l’introduzione dell’ora legale permanente, in media dorme di meno, traducendosi, oltre che in un calo del 3% della produttività, in una probabilità dell’11% più alta di essere in sovrappeso e del 21% in più di andare incontro a obesità e diabete”. Anche il rischio di attacchi cardiaci sale del 19%.

Questi dati suggeriscono che qualcosa di analogo accadrebbe anche rendendo permanente l’ora legale nel nostro Paese. Infatti, le serate più luminose, dal canto loro, sarebbero meno ‘affini’ all’orologio biologico umano che alla sera ha bisogno del buio per produrre melatonina e per un riposo adeguato. È possibile che abbia addirittura più benefici per la salute rendere permanente l’ora solare, che almeno sulla carta sembra più in sincrono con il nostro orologio biologico.

Insomma, come al solito, l’unanimità di pensiero e di intenti è complicata da raggiungere. Non ci resta che fidarci e affidarci agli esperti, sperando che sia sempre il cittadino al centro delle soluzioni, e non la vittima dei giochi socioeconomici degli stati più potenti.

Giornata internazionale dell’energia

Giornata internazionale dell’energia

Ormai c’è una giornata mondiale per ogni cosa, la giornata mondiale del Bacio, la giornata mondiale della Vista, quella della Biodiversità. Tutte sacrosante, intendiamoci, ma il rischio è che si vada a perdere il reale interesse per il tema in questione.

Ce n’è una che, però, a noi di Italia Gas e Luce sta molto a cuore, da sempre: la Giornata Internazionale dell’Energia, che si celebra ogni anno il 22 di ottobre.

Nel mondo, secondo le stime, ci sono ancora 760 milioni di persone che non hanno accesso all’elettricità, praticamente 1 su 10: per questo, raggiungere l’efficienza energetica è uno degli obiettivi di primaria importanza dell’agenda mondiale.

Per portare l’attenzione su questa esigenza e sviluppare soluzioni più sostenibili è stato istituito il “World Energy Day”. Ma come è venuta alla luce questa brillante iniziativa, e che cos’è esattamente?

Questa ricorrenza nasce nel 2012 durante il World Energy Forum su iniziativa dello sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, Sovrano del Dubai.

In quell’occasione, in presenza dei rappresentanti di 54 Paesi dell’ONU, della Lega Araba e della Commissione dell’Unione Africana venne approvata e sottoscritta la “Dubai Declaration of Energy for All”, una dichiarazione che sanciva la nascita della Giornata Internazionale dell’Energia.

 

Questa giornata non è una semplice ricorrenza ma si pone una serie di propositi al fine di sensibilizzare sull’importanza che hanno le fonti energetiche nell’assicurare una vita dignitosa a ogni essere umano.

Tra i principali obiettivi, il World Energy Day si pone di:

  • garantire un accesso sicuro e universale all’energia;
  • sviluppare politiche internazionali che operino congiuntamente per accrescere l’efficienza energetica;
  • limitare l’uso dei combustibili fossili;
  • velocizzare il processo di trasformazione verso fonti di energia rinnovabili e sostenibili.

 

Quest’anno, il tema della Giornata Internazionale dell’Energia è “Potenziare l’indipendenza energetica in Africa” al fine di promuovere una maggior consapevolezza e accessibilità alle energie rinnovabili sia nelle aree urbane, sia in quelle rurali.

 

Noi di Italia Gas e Luce non possiamo che essere d’accordo con la Giornata mondiale dell’Energia. I nostri valori, sin dall’inizio, si basano sull’ecologia e sulla salvaguardia del pianeta. L’energia che forniamo è certificata come green al 100%, ed è il nostro principale vanto. Inoltre, tutte le nostre iniziative mirano ad implementare un atteggiamento ecologico in noi e negli utenti che ci scelgono. Per esempio, tutta la campagna marketing è improntata sì nel pubblicizzare la nostra azienda, ma anche nell’approfondire tematiche ecologiche e ambientali.

 

Quindi, il 22 ottobre IGL celebrerà la Giornata mondiale dell’Energia, sperando che in tempi brevissimi, anche grazie al nostro contributo, quel gap “da 1 a 10” si possa limare, fino ad azzerarlo.

Porta un amico, risparmia un tesoro

Porta un amico, risparmia un tesoro

Qui autem invenit illum invenit thesauru è una locuzione latina biblica, che tradotta letteralmente, significa “chi trova un amico trova un tesoro“.

Proviamo ad analizzarlo partendo dalle parole chiave di quello che è diventato, nei secoli, uno dei proverbi più conosciuti e usati.

Amicosostantivo maschile

             Persona legata a un rapporto di amicizia sincero,

             disinteressato: è un a. d’infanzia; un vecchio a. di famiglia;   

             consiglio da a., prov. chi trova un a. trova un tesoro.

Nessun può negare l’importanza di un amico, quello vero, sincero e disinteressato. Quello che quando hai bisogno chiami e subito arriva, che quando stai male e cerchi qualcuno con cui sfogarti lui c’è. Un amico è un amico, e basta. Soltanto tu sai chi è veramente, o almeno così dovrebbe essere (ma qui si renderebbe necessario aprire un capitolo a parte). Fatto sta che di un amico vero non si può fare a meno. Mai.

Tesoro – sostantivo maschile

   Quantità di denaro o di oggetti preziosi, accumulata e

   conservata con l’intento di costituire una riserva; 

   fig.: far tesoro di qualche cosa, conservarla gelosamente,

   attribuendo alla stessa grande valore: far t. di un’esperienza, di una lezione; grande ricchezza o quantità

   di denaro.

Che sia un’ingente somma di soldi o gioielli di grande valore, il sogno, più o meno segreto di ognuno di noi, o di quasi ognuno di noi, è quello di farsi una nuotata nella piscina di Paperon de’ Paperoni, colma zeppa di monete d’oro! O di trovare una mappa che ti porti direttamente alla scoperta di uno scrigno colmo di pietre preziose su un’isola isola segreta… e vissero felici e contenti! Insomma, di entrare in possesso di un tesoro.

Certo, il sostantivo “tesoro” ha anche un’accezione che riporta all’amicizia, si dice “Che tesoro!”, per esempio, a qualcuno che per te è importante e prezioso. Ed è così che i due sostantivi si avvicinano, si somigliano, si intrecciano, possono stare bene insieme.

…Amico… tesoro… tesoro… amico… amico e tesoro. Questo è ciò che ci frullava in testa quando stavamo preparando la nostra ultima campagna promozionale. Domande, confronti, discussioni, abbracci, sorrisi, ore passate insieme. Poi, piano piano, ci siamo guardati negli occhi, consapevoli che lavorare in quel modo, a stretto contatto, senza invidie, senza sentirsi uno più bravo dell’altro, ma collaborando serenamente, e abbracciandoci anche un po’, come un gruppo di amici, abbiamo capito che quello era il nostro tesoro.

Ed è così che il programma di risparmioPorta un amico, risparmia un tesoro” ha preso vita. È diventata realtà. E per una volta vogliamo farci i complimenti da soli.

Ecco di cosa si tratta.

Se porti i tuoi amici in Italia Gas e Luce riduci a zero la tua bolletta. Come? Per ogni amico che porti riceverai uno sconto in bolletta per sempre. Amico dopo amico potrai arrivare ad azzerare le tue bollette. Non c’è limite agli amici che puoi portare e il tuo sconto sarà permanente.

Invitali a entrare a far parte della nostra green community e assicurati che utilizzino il tuo codice dedicato durante la registrazione come clienti IGL. Hai 2 modi per farlo:

Condividere il link per l’inserimento dell’utenza con il codice già precompilato.

Condividere il codice alfanumerico che i tuoi amici dovranno inserire quando si iscrivono online come nuovi clienti IGL.

Assicurati che dal sito, selezionino “da un amico” alla domanda “come hai conosciuto IGL” e inseriscano il tuo codice nello spazio dedicato al “Codice Amico”.

Verifica nella tua Area Clienti lo stato della pratica dei tuoi amici, familiari e conoscenti che sono passati a Italia Gas e Luce grazie al tuo Codice Amico. Accanto al nome del tuo amico dovrai visualizzare la voce “IN FORNITURA” perché lo sconto sia emesso direttamente sulla tua prossima bolletta. 

Quando i tuoi cari si iscriveranno, riceverai uno sconto speciale sulla bolletta, per sempre. E non dimenticare di dire loro che una volta clienti IGL potranno fare la stessa cosa.

È proprio vero, chi porta un amico risparmia un tesoro!

Io sono solo Barbie

Io sono solo Barbie

Con l’uscita del film omonimo, posterizzato su tutti i muri, e su tutti luoghi e su tutti i laghi del mondo a partire dal mese di luglio, i riflettori si sono ri-accesi su di Lei. Ma la bambola più famosa non si è certo scomposta: è abituata, fin dalla nascita, alla fama planetaria.

Prima di cominciare, è giusto fare un piccolo passo indietro e raccontare come è nata tutta questa “blondie popularity”. Le Barbie sono state onnipresenti nell’infanzia di diverse generazioni, con oltre un miliardo di bambole vendute dalla loro messa in commercio nel 1959; ma più le bambine crescevano, più il dibattito sull’eredità lasciata dal marchio si faceva spinoso e critico. Tutti abbiamo ancora in mente le critiche riguardanti l’inevitabile associazione con un ideale di donna bionda minoritario e iper-oggettivizzato.

Ma la vera storia di Barbie è complessa e decisamente più bizzarra di quanto forse possiate immaginare. La bambola rappresentava qualcosa di totalmente nuovo, quando è apparsa alla fine degli anni ’50. Prima del suo arrivo, le opzioni di giocattoli per bambine erano essenzialmente limitate a bambole bebè e giochi che scimmiottavano la maternità. Barbie rappresentava una visione diversa, non dovevi essere solo una casalinga, potevi essere una donna di mondo con tantissimi abiti alla moda. E potevi persino avere le curve. Con il passare dei decenni, le Barbie sono diventate gradualmente disponibili in una vasta gamma di etnie e tipologie di corpo.

Nel 2016, per ovviare alle continue critiche, la Mattel ha finalmente iniziato a produrre modelli di bambole plus-size, e le Barbie attuali sono disponibili in cinque diverse tipologie di corpo. Barbie, poi, è stata una donna in carriera, fin dalla sua nascita ha avuto più di 200 percorsi lavorativi diversi, peraltro aumentati nel corso degli ultimi anni. Questo cambiamento è stato anche una risposta alle critiche rivolte alle bambole che, intenzionalmente o meno, hanno alimentato stereotipi misogini riguardanti l’abilità delle donne. 

Ma arriviamo al cambiamento che più ci interessa, quello ecologico, finalmente! La nuova Barbie “Loves the Ocean”. Appena lanciata, è fatta in gran parte di plastica riciclata per promuovere la salvaguardia degli oceani. Uno dei giocattoli più famosi al mondo fa un passo avanti verso un’ottica green! Le parti in plastica delle bambole amiche dell’oceano sono realizzate per il 90% in plastica come bottigliette e contenitori destinati a galleggiare, arrivando magari fino all’oceano, recuperati e destinati alle braccia e alle gambe di Barbie. Non sono fatte con questa plastica di recupero le teste delle bambole, così come gli accessori (le scarpe, il tablet e la lanterna da spiaggia). Sono alte circa 28 cm e sono disponibili in tre diverse tonalità della pelle.  Questa collezione e partnership segue l’obiettivo di Mattel di raggiungere il 100% di materiali plastici riciclati, riciclabili o a base biologica in tutti i suoi prodotti entro il 2030.

Tornando per un attimo al film, quest’ultimo ha però alimentato polemiche a non finire, in primis lo scontro Greenpeace vs Mattel. Secondo uno studio effettuato dal Colosso dal Cuore Verde, pare che la Mattel utilizzi, per i suoi imballaggi, del legno proveniente dalle foreste pluviali dell’Indonesia, un’area minacciata dalla deforestazione e che dovrebbe rientrare tra le aree protette. Questo polmone verde ospita un gran numero di specie minacciate dall’estinzione, dalle tigri agli oranghi, e tutte queste potrebbero veder accelerare la loro sparizione a causa di un semplice imballaggio di cartone.

Il gruppo ambientalista ha chiesto all’azienda di smettere di usare quel legno per il confezionamento dei suoi prodotti, e siccome dalla sede della Mattel non arrivano risposte, Greenpeace ha deciso di passare al contrattacco come meglio sa fare, cioè con le azioni dimostrative. È partita una campagna di discredito della bambola in America, attraverso Facebook, in cui si mostra Ken, il suo storico fidanzato, che la lascia dicendo: Barbie: è finita. Non voglio uscire con una ragazza coinvolta nella deforestazione!

Ma non è tutto: come ben sappiamo, il mondo di Barbie è totalmente rosa. La scenografia del film, dunque, doveva adeguarsi. Si potrebbe pensare che, dato che siamo nel 2023, questo effetto sia stato creato con la computer grafica. E invece, a quanto pare, no: si è preferito usare un metodo più tradizionale, ovvero la classica vernice rosa, con buona pace dell’ambiente. E diciamo così perché non si è acquistato qualche latta di vernice, ma se ne è fatto un uso così massiccio da creare una carenza mondiale.

“Mantenere la ‘bambinità’ era fondamentale. Volevo che i rosa fossero molto luminosi e che tutto fosse quasi eccessivo”, è quanto ha rivelato la regista. Un dettaglio a cui non voleva proprio rinunciare, dato che questo colore rosa così accentuato era quello che le aveva fatto “amare Barbie quando ero una bambina”.

La scenografa Sarah Greenwood, presente anche lei all’intervista, ha raccontato le assurde conseguenze che questa volontà ha avuto. A suo dire ciò ha portato ad una carenza della tonalità fluorescente della vernice rosa, cancellando le forniture globali di un’intera azienda. La donna ha scherzato: “Il mondo ha finito il rosa”, ma le sue parole sono finite al centro della bufera. Tuttavia, la produzione di Barbie ha coinciso con problemi più ampi della catena di approvvigionamento globale durante il Covid, nonché con il clima estremo in Texas all’inizio del 2021, che ha colpito i materiali vitali utilizzati per creare la vernice.

Insomma, dei bei disastri attorno a questa Barbie, e tutto quello che si porta dietro. Ma noi facciamo il tifo per te, biondissima amica di sempre, soprattutto con l’arrivo della tua gemella Barbie Loves the Ocean.

E ricordati che in fondo la colpa non è tua: tu sei solo Barbie!

Capodanno è settembre

Capodanno è settembre

Non so voi ma per me l’inizio dell’anno è il primo di settembre, non certo l’1 di gennaio. 

Qualcuno dirà: sei il solito adolescente attempato che pensa ancora agli anni della scuola, può anche darsi ma, dite la verità, chi non l’ha pensata almeno una volta come me? No?! Bugiardi! Lol

Allora mettiamola così: per molte persone, io per primo, la fine delle vacanze estive coincide con la voglia di stilare la lista dei buoni propositi per 12 nuovi mesi carichi di energia e voglia di fare cose mai fatte prima. Così vi piace di più?

Insomma, settembre è il momento migliore per mettere nero su bianco i nuovi obiettivi e i desideri da trasformare in realtà nei mesi successivi. 

Facciamo così, io metto la mia lista, appena stilata, mese per mese, voi leggetela e poi nei commenti o sui nostri social scrivetemi la vostra. 

Dai, giochiamo un po’, ci state? 

Pronti, attenti, viaaa!

 

Settembre: imparare qualcosa di nuovo ogni mese

La routine quotidiana limita la curiosità. È importante dedicare alcuni momenti, nel corso della settimana o del mese, per imparare qualcosa di nuovo, che sia un corso online o in presenza, ci si può dedicare ai fornelli, per esempio, mettendosi alla prova con una ricetta mai provata prima o si può iniziare a studiare una nuova lingua.

Ottobre: ridurre il tempo trascorso di fronte agli schermi

Viviamo una vita sempre connessa di fronte a uno schermo. Spesso stiamo lì davanti più tempo di quanto si dovrebbe. Con l’arrivo dell’autunno, il suggerimento è di fare un digital detox, un po’ di pausa dalla tecnologia: meglio dedicarsi allo sport o ai giochi da tavolo, ideali per i pomeriggi autunnali.

Novembre: leggere almeno un libro al mese

Leggere è un meraviglioso antistress, allontana la mente dalle preoccupazioni quotidiane. Inoltre, stimola la creatività, migliora le proprietà di linguaggio e la memoria. Il consiglio del mese di novembre, quindi, è di leggere almeno un libro al mese. Bastano 10 -15 pagine al giorno per finire un libro in 30 giorni.

Dicembre: regalare esperienze

Anche se sembra ancora presto, si può già pensare a un regalo di Natale per le persone alle quali si vuole bene che possa essere in linea con un visone sostenibile ed emozionale della vita. E allora: concerti, attività adrenaliniche, un fine settimana alla spa, un viaggio in luoghi inusuali. Un’occasione per creare insieme nuovi ricordi, divertirsi, rilassarsi e non comprare l’ennesimo oggetto.

Gennaio: fare acquisti più consapevoli

Il proprio impatto sull’ambiente può essere ridotto anche quando si fanno acquisti: dagli alimentari, prediligendo prodotti a chilometro zero, di stagione, prevalentemente vegetali e che non prevedono imballaggi di plastica o non riciclabili, fino all’abbigliamento, optando per capi di qualità ed evitando il fast fashion (Abbiamo scritto un articolo che parla proprio di questo! Leggi l’articolo). Anche se gennaio è il mese dei saldi, cominciare a cambiare abitudini e fare scelte e acquisti più consapevoli, è sicuramente un’ottima idea.

Febbraio: visitare almeno un posto nuovo al mese

Per non smettere di stupirsi, per arricchire le proprie settimane e per non lasciarsi travolgere da “le mie giornate sono tutte uguali” uno dei buoni propositi da scrivere nero su bianco è quello di provare a visitare almeno un nuovo posto ogni mese: una città mai vista prima, un museo non lontano da casa, un nuovo locale o una nuova mostra. 

Marzo: spostarsi in modo più sostenibile

L’arrivo della primavera è un buon momento per iniziare a spostarsi in modo più sostenibile, preferendo la due ruote o i propri piedi. Spesso capita di utilizzare l’automobile per percorrere distanze che si potrebbero coprire anche a piedi o in bicicletta. La mobilità sostenibile, non solo ridurrà il proprio impatto sull’ambiente, ma farà del bene anche al proprio organismo.

Aprile: dormire almeno 7 ore ogni notte

Aprile dolce dormire. Riposare ricarica le batterie ed è quindi importante dedicargli il giusto tempo. La regola generale è quella di dormire almeno 7 ore ogni notte. Facciamolo! È importante, inoltre, che il riposo non subisca interruzioni; quindi, l’ideale sarebbe riuscire a eliminare interferenze sonore e luminose, se non necessarie. Una corretta igiene del sonno contribuisce, infatti, a mantenere il corpo in salute.

Maggio: creare un angolo green in casa

Che sia in terrazzo, in giardino o vicino a una finestra, creare un proprio angolino green in casa può non solo rivelarsi un ottimo passatempo, ma anche regalare luminosità e vivacità agli ambienti. Maggio è il mese perfetto per fare il pieno di piante al vivaio, per piantare i nuovi semi o cambiare i vasi alle piantine che già colorano di verde le stanze della propria abitazione. Fare l’orto sul balcone non è poi così difficile! (Abbiamo scritto un articolo anche su questo! Leggilo subito)

Giugno: fare almeno 10.000 passi al giorno

Per mantenere uno stile di vita sano e mantenere il corpo in movimento  sarebbe l’ideale fare almeno tra gli 8.000 e i 10.000 passi al giorno (anche in maniera discontinua) nell’arco della giornata, meglio se in mezzo alla natura. In questo modo non solo si migliora la circolazione sanguigna e la mobilità, ma anche l’umore. Giugno è il mese perfetto per iniziare questa sfida personale.

Luglio: trascorrere più tempo in mezzo alla natura

Secondo numerosi studi, trascorrere del tempo in mezzo alla natura non solo riempie gli occhi di bellezza, ma aiuta anche a rilassarsi, a ridurre lo stress e l’ansia, ad aumentare la concentrazione e a migliorare l’umore. Per chi vive in città, la soluzione possono essere i parchi, che per quanto piccoli permettono comunque di allontanarsi dal cemento e dalle mura delle proprie abitazioni.

Agosto: prediligere vacanze con un basso impatto ambientale

Agosto è il mese delle ferie e di meritato riposo, ma senza dimenticare la sostenibilità. Anche una vacanza, infatti, può essere green: dal mezzo di trasporto utilizzato alla scelta di strutture eco-sostenibili ed eco-camping, passando per la riduzione del peso dei bagagli, che influiscono su consumi ed emissioni, e la scelta della crema solare, che potrebbe influire negativamente sull’ecosistema.

 

Ecco fatto, che ne pensate?

Aspetto le vostre liste!

Ma che “Pun” dici?

Ma che “Pun” dici?

Il mercato tutelato ha ormai le ore contate, tra poco sarà il “via libera” definitivo al mercato (quello) libero dell’energia.

E tutto sarà come un enorme centro commerciale pieno di possibilità super pubblicizzate e super convenienti. Ma come faremo a districarci nell’infinito mare senza orizzonte dell’energia? Proviamo a darvi una mano nel tentativo di arrivare almeno a dei capisaldi sui quali basare la vostra scelta.

Innanzitutto a tutela del consumatore, è stato costituito, dal Gestore dei Servizi Energetici, il GME che ha il compito di organizzare e gestire i mercati dell’energia elettrica, del gas naturale e quelli ambientali, nel rispetto dei principi di trasparenza, obiettività e concorrenza. E già ci sentiamo un po’ più sicuri! Tutti i fornitori comprano energia in borsa, questo ormai è chiaro come il sole.

Ed è proprio in borsa che tutto si decide: il match è l’incontro/scontro tra domanda e offerta, ed è da questa contrattazione che si determina il prezzo dell’energia, il famigerato PUN (che non è altro che il prezzo all’ingrosso o prezzo unico nazionale). Spulciando tra le offerte avremo sicuramente notato la dicitura: Pun + Spread. Addirittura! Ma non ne bastava uno?! Calma! E’ facilmente risolvibile: lo Spread non è altro che il ricarico che la compagnia fornitrice applica al costo della materia prima: ecco che Pun + Spread non sarà altro che il prezzo finale al Kw della materia prima.

Ma arriviamo alla bolletta. I costi da aggiungere ai reali consumi sono tanti, qualcuno direbbe, a ragione, troppi! Per non parlare di quando chiediamo banalmente un aumento di potenza; in questi casi in bolletta troveremo ulteriori costi non riconducibili al fornitore, bensì al distributore, ovvero il proprietario del contatore. Così come i costi che provengono dai subentri (procedura con la quale un’abitazione viene collegata alla rete di distribuzione dopo che il precedente intestatario ha disattivato il contatore) o dalle volture (la procedura che si richiede quando si desidera modificare l’intestatario dell’utenza senza l’interruzione della fornitura).

Noi di Italia Gas e Luce, in questi casi, da sempre non applichiamo costi ulteriori a quelli richiesti dal distributore che gestisce la pratica. Resta lo Switch, che è il cambio del fornitore energia, e che non deve mai avere un costo. In tutto questo marasma energetico, noi di Italia Gas e Luce, cerchiamo sempre di essere trasparenti, chiari e disponibili al dialogo e al confronto, tenendo bene in mente quelle che sono le nostre forze: energia 100% verde, tariffe super convenienti per aziende e privati, un servizio clienti a 5 stelle certificato su Google.

Nessuno nasce “imparato”

Nessuno nasce “imparato”

Diciamoci la verità, nessuno nasce con il rispetto per l’ambiente, e per il verde, incorporato. Anzi, l’uomo, per natura, ha un rapporto contrastato con la natura e non sempre è portato a riconoscerla e rispettarla. Da qui nasce l’importanza di un’educazione ambientale che cominci il primo possibile: dall’infanzia, e già nelle nostre case.

Coinvolgendo i bambini che, una volta ben catturati sul piano degli stimoli e dell’attenzione, si mostreranno subito molto sensibili al loro futuro e al mondo che vogliono. Inoltre, nulla si impara in un giorno, e quindi anche l’insegnamento deve essere continuo e graduale, e deve cominciare quando i bimbi sono ancora piccoli, ma già in grado di capire quali sono le conseguenze degli atti che compiono.

In fondo basta poco per trasmettere ai propri figli uno stile di vita eco-sostenibile, l’importante è farlo in maniera divertente e creativa. Ecco alcuni consigli utili:

1)Coinvolgete i bambini nel processo di smaltimento dei rifiuti prodotti in casa insegnando loro come fare la raccolta differenziata e soprattutto spiegando loro cosa accadrebbe se tutti i rifiuti venissero accatastati senza alcun criterio.

2)Mettete un cestino nella sua camera in modo tale che possa buttarvi la carta che non gli serve più;

3)Se avete un giardino, insegnate loro che i rifiuti umidi domestici possono trasformarsi in un concime naturale per le piante. I bambini ne rimarranno affascinati;

4)Spiegate ai piccoli quanto sia importante non contribuire all’inquinamento dell’aria che respiriamo.

5)Insegnate loro che le automobili inquinano e che se non dobbiamo percorrere tanta strada è bene muoversi a piedi o in bicicletta.

6)Insegnate loro anche a non sprecare l’acqua e spiegate loro che non c’è bisogno di far scorrere troppa acqua per fare una doccia. Provate ad esempio a impostare un cronometro ogni volta che i bimbi fanno la doccia e stabilite un piccolo premio se terminano prima che il timer suoni;

7)Stessa cosa per le luci accese: è importante che i bambini imparino a risparmiare energia elettrica;

8)Portate spesso i vostri figli a fare una passeggiata in campagna o in un parco pubblico per far capire loro quanto sia importante rispettare la natura;

9)Se vi recate in un parco giochi insegnate loro il rispetto di tutte le strutture presenti: sono un bene per tutta la comunità e per questo devono essere sempre mantenute in buone condizioni.

 

E poi ci sono alcuni comportamenti ecologici per i bambini da trasmettere dai genitori ai figli. Per esempio:

1)Il giardinaggio e il piacere di fare l’orto sono cose che si possono fare fin da piccoli. Anche in spazi molto ristretti.

2)Scambio e condivisione sono due parole chiave dell’economia circolare e della sostenibilità. E riguardano anche i guardaroba dei vostri figli.

3)Gli animali, in generale, vanno rispettati, ma non devono neanche spaventare.

4)Donare, fare volontariato: sono gesti e comportamenti che prima partono e meglio è per tutti, genitori e figli.

 

In conclusione, per spiegare la sostenibilità ai bambini sono importanti e utili due cose: la collaborazione tra la scuola e la famiglia. Se il bambino sarà incentivato ad approfondire questi temi a scuola, allora sarà più facile condividerli e parlarne anche in famiglia. Bisogna, inoltre, alleggerire il concetto di sostenibilità. E’ inutile spaventare i bambini con il catastrofismo ambientale, meglio fare insieme qualche lettura utile sui temi ambientali. La scuola è un punto cruciale per insegnare ai bambini il rispetto dell’ambiente e in generale la sostenibilità.

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