Albero di Natale: fake o real?

Albero di Natale: fake o real?

Con il 6 di dicembre si dà il via alle danze natalizie, si inizia a pensare ai regali da fare, qualcuno cerca il muschio per il presepe, qualcuno chiede “E il Cenone dove si fa?”.

Ma il dilemma più annoso rimane sempre quello: l’albero di Natale. Come lo faremo quest’anno? E allora si sale in soffitta o si scende in garage cercando di capire in quali condizioni lo abbiamo lasciato lo scorso anno. E le luci? Quest’anno le voglio luminosissime! E poi, dulcis in fundo, arriva la domanda che ti mette davvero in crisi: meglio vero o finto? Sulla questione vi sono opinioni discordanti, visto che sono diversi i pro e i contro da prendere in considerazione.

La maggior parte delle persone opta per un abete finto, principalmente per una questione di comodità. Il vantaggio principale è che può essere acquistato praticamente ovunque ed è disponibile in tantissime dimensioni. Inoltre, sono alberi resistenti e non hanno bisogno di cure particolari. Un altro enorme vantaggio è dato dal fatto che possiamo riutilizzarli per le festività natalizie degli anni successivi. 

Tuttavia, non sono così sostenibili come potrebbe sembrare. Generalmente gli alberi artificiali sono realizzati in plastica di cloruro di polivinile o PVC, altamente inquinanti. Sono quindi difficili da smaltire e spesso finiscono nelle discariche locali invece di essere riciclati correttamente. 

Quando e perché optare per un abete natalizio finto in definitiva? Il consiglio è quello di acquistarne uno artificiale solo se ha intenzione di usarlo per almeno cinque anni e se poi viene smaltito in maniera adeguata.

Anche se in commercio ormai si trovano alberi finti talmente ben rifiniti da sembrare “vivi”, l’abete vero crea tutta un’altra atmosfera in casa. Prima di “ospitarne” uno in casa, però, bisogna ricordarsi di posizionarlo in un punto dell’abitazione non troppo caldo e preferibilmente illuminato da luce naturale, dato che gli abeti vivono in ambiente piuttosto freddi. Inoltre, occorre optare per decorazioni adeguate, evitando di eccedere (per permettere alla pianta di respirare) e palline troppo pesanti. Considerate anche che gli alberi veri tendono a perdere molti aghi. 

Ma una domanda che si fanno in molti a proposito di abeti veri è la seguente: è davvero etico abbattere alberi per addobbare casa? Servono circa sette anni per far crescere un albero di Natale. In quell’arco di tempo, quell’abete assorbe anidride carbonica, combattendo la crisi climatica. Inoltre, generalmente gli agricoltori piantano un paio di piantine per ogni albero abbattuto.

Ma quando si procede con l’acquisto di un abete è sempre consigliato farlo in maniera consapevole, ovvero rivolgendosi ad un rivenditore autorizzato. Il nostro consiglio è quello di optare per alberi autoctoni in modo da diminuire l’impatto ambientale legato ai trasporti e favorire gli agricoltori locali. Assicuratevi che l’albero che scegliete abbia ancora le radici e non sia stato tagliato male, in modo da piantarlo nuovamente dopo le feste.

E comunque, chi l’ha detto che solo l’abete è in grado di creare un’atmosfera natalizia magica? Se a casa non avete né un abete vero né uno finto potete abbellire anche un altro alberello che avete in balcone o in giardino. In alternativa, potete realizzare anche degli alberi originalissimi con materiali riciclati, ad esempio feltro o cartone. C’è davvero l’imbarazzo della scelta! 

Adesso sapete tutto, pro e contro, a voi la scelta! Vanno bene entrambe, intendiamoci. L’importante è sempre lo spirito con il quale si affrontano le feste di fine anno: pensando un po’ meno a se stessi e un po’ di più a chi è davvero in difficoltà. 

Buon Natale!

Che evento, il Calendario dell’Avvento

Che evento, il Calendario dell’Avvento

Questi sono giorni difficili, per chi, come me, non sa minimamente cosa sia un Calendario dell’Avvento. Dove sta la difficoltà? Ma, ovviamente, nel dover trovare ben 24 differenti regali, che non siano troppo costosi e che entrino in una casella minuscola appesa al muro. Facile, no? Però non mi sono perso d’animo e, siccome sono una persona curiosa che non vuole mai deludere le aspettative, ho deciso di saperne un po’ di più. Ecco cosa ho scoperto.

La storia del calendario dell’Avvento inizia nel XIX secolo. Furono dei luterani tedeschi i primi a utilizzarlo. I primi calendari non erano legati ai regali. Tuttavia, sin dall’inizio furono pensati per aiutare la celebrazione di questo periodo speciale: rendevano più bello il conto alla rovescia dei giorni dal primo giorno dell’Avvento alla Vigilia di Natale

Il primo calendario dell’Avvento apparve nel 1839. Il pastore Johann Hinrich Wichern, che dirigeva un centro di accoglienza per orfani ad Amburgo, decise di rendere più piacevole ai piccoli l’attesa delle feste di Natale. Così, su una ruota di legno del diametro di 2 metri, mise delle candele. Ogni sera si incontravano e ne accendevano una, passando il tempo pregando e cantando insieme. 

La tradizione iniziata dal pastore luterano si diffuse rapidamente in tutta la Germania assumendo, col tempo, diverse forme alternative. Quelli più semplici erano costituiti da 24 trattini disegnati sulla porta d’ingresso: ogni giorno fino alla Vigilia di Natale ne veniva cancellato uno. Un’altra idea era quella di preparare un giaciglio per Gesù bambino: a questo scopo ogni giorno si doveva mettere una pagliuzza nella mangiatoia allestita nel presepe. Ma fu il 1902 a portare un’altra svolta: ad Amburgo comparvero calendari dell’Avvento stampati. I primi di questi avevano la forma di un orologio, negli anni successivi comparvero versioni con 24 immagini colorate o adesivi con immagini dal contenuto religioso.

Ma la svolta definitiva fu data dal tipografo tedesco Gerhard Lang, che da bambino contava con grande impazienza i giorni fino alla Vigilia di Natale. Stanca delle domande del figlio, sua mamma creò per lui una tavola di cartone sulla quale mise 24 biscotti “Wibele”. Il bambino poteva mangiare solo un biscotto al giorno. In questo modo la mamma rese più piacevole a suo figlio l’Avvento e lo aiutò a capire quanti giorni mancavano fino alle feste. Da adulto, nel 1930 Lang iniziò la produzione di Calendari fatti di bomboniere con 24 finestrelle piene di cioccolatini. Questa idea si rivelò un incredibile successo. I calendari con regali per ogni giorno dell’Avvento acquisirono rapidamente popolarità in tutto il mondo. Così è cominciata la storia del calendario dell’Avvento nella sua forma attuale.

Ok, adesso conosco tutta la storia del Calendario dell’Avvento, ma quale scegliere? I calendari moderni differiscono molto dalla loro forma originale. I regali più comuni rimangono sempre i dolci, ma si possono mettere anche regali piccoli: giocattoli, articoli di cartoleria, piccoli accessori. Sembra che molti, tuttavia, si sforzino di far apparire nel calendario non solo oggetti materiali. Proprio per questo sono sempre più diffusi i biglietti con i buoni propositi da svolgere durante i 24 giorni che precedono il Natale

Ecco fatto, adesso so davvero tutto, non ho scuse. Non mi resta altro da fare che consegnare questo articolo e andare a comporre il mia personale Calendario dell’Avvento. Sicuramente sarà un successo.

E voi, cosa aspettate? Fatemi sapere com’è andata!

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