Sa(n)remo Green?

Sa(n)remo Green?

Il Festival di Sanremo 2023 finalmente è cominciato ed è già nel vivo. Stiamo tutti ascoltando con curiosità le canzoni dei big in gara, anche grazie al Fanta Sanremo, il gioco che ha riacceso l’interesse per l’insormontabile Kermesse canora anche nei più giovani. Le melodie e le parole risuonano sul palco dell’Ariston desiderosi di diventare le nuove hit dell’anno.

Sembra però, dai primi ascolti, che gli autori e i cantanti si siano dimenticati di porre l’attenzione sui temi a noi cari quali l’ecologia, la sostenibilità e il rispetto della natura. Occasione sprecata perché, secondo studi recenti, un italiano su due è convinto che una canzone possa influenzare o addirittura modificare i comportamenti nei confronti dell’ambiente e favorire quindi l’adozione di buone pratiche sostenibili.

Ma non è sempre stato così, in passato nelle edizioni della manifestazione sanremese abbiamo potuto apprezzare numerose canzoni portabandiera del “green”. Fino ad oggi, sono quindici i brani totalmente “verdi” che hanno contraddistinto la storia del Festival, cominciando addirittura dal 1955 con “Canto nella valle” di Natalino Otto, per terminare con l’edizione del Festival del 2020 (forse la più ambientalista di sempre) dove ben due performers hanno affrontato il tema: il rapper Rancore in “Eden” e Gabriella Martinelli con la sua “Il gigante d’acciaio” che ha raccontato il dramma ambientale dell’Ilva. 

Siete curiosi di scoprirle? E allora non dilunghiamoci oltre, signore e signori, ecco a voi la “Sanremo playlist delle canzoni “ecologiste”.

Canto nella valle – Natalino Otto & Trio Aurora & Bruno Pallesi & Radio Boys, 1955

Il Ragazzo della via Gluck – Adriano Celentano, 1966

Ciao amore, ciao – Luigi Tenco, 1967

L’immensità – Don Backy, 1967

L’arca di Noè – Sergio Endrigo, Iva Zanicchi, 1970

Montagne verdi – Marcella Bella, 1972

E le rondini sfioravano il grano – Giampiero Artegiani, 1986

Cara terra Mia – Albano e Romina Power, 1989

Voglio andare a vivere in campagna – Toto Cotugno, 1995

Luce – Elisa, 2001

Il senso della vita – Elsa Lila, 2007

Nu juorno buono – Rocco Hunt, 2014

Abbi cura di me – Simone Cristicchi, 2019

Eden – Rancore, 2020

Il gigante d’acciaio – Gabriella Martinelli, 2020

Noi di Italia Gas e Luce, però, abbiamo la nostra personale classifica. 5 sono le canzoni cha abbiamo voluto approfondire e ricordare:

Il Ragazzo della via Gluck – Adriano Celentano, 1966: direttamente dalla metà dei favolosi anni ‘60 arrivò sul palco del Teatro Ariston questo brano con un tema molto importante come quello dell’urbanizzazione selvaggia a discapito del verde.

Pedala – Frankie hi-nrg, 2014: un brano che non solo è “energizzante” ma fa venire voglia a tutti di prendere una bicicletta (anche elettrica) e andare in giro per il mondo.

Luce – Elisa, 2001: Canzone vincitrice del Festival e che con una delicatezza estrema ci fa capire molte cose. C’è la narrazione di un amore e della necessità di dialogo, proprio come il vento fra gli alberi, come il cielo con la sua terra. 

Terra promessa – Eros Ramazzotti, 1984: Brano vincitore delle Nuove Proposte di quel’anno. Energia e voglia di una “terra promessa, un mondo diverso dove crescere i nostri pensieri”, in modo green ovviamente!

La nevicata del ‘56 – Mia Martini, 1990: In ultimo, ma non ultimo, questo pezzo immortale che vinse il Premio della Critica ed entrò ben presto nella storia del Festival di Sanremo. Mia Martini racconta della nevicata del 1956 che colpì Roma e che venne considerata la più pesante dal 1929, tanto da essere ricordata come la nevicata del secolo. Fu forse uno dei primi eventi climatici estremi che oggi, purtroppo, sono diventati all’ordine del giorno. Per questo ricordare quel momento potrebbe aiutarci nella riflessione fondamentale legata proprio all’importanza di rispettare il nostro Pianeta.

Prima di chiudere, vogliamo aprire una piccola finestra “verde” sul Sanremo in corso, parlando di Marco Mengoni, non soltanto perché è a tutti gli effetti il favorito nella gara, ma per essere stato già eletto il più green del Festival 2023, grazie alle sue scelte ecologiche: il packaging del suo disco è 100% plastic free, così come l’intera campagna pubblicitaria. Per il prossimo tour, l’artista, ha scelto di usare per sé e per tutto lo staff solo borracce e bottiglie di vetro e materiali monouso biodegradabili. Insomma, il suo messaggio è ben chiaro. Bravo Marco! 

Ma adesso che sia la buona musica a parlare. Buon Festival a tutti Con un occhio di riguardo alle canzoni “verdi”!

Intervista a Lady Be: tra arte e green

Intervista a Lady Be: tra arte e green

Lady Be è l’artista pavese sui generis che realizza opere d’arte contemporanea attraverso l’unione di oggetti e materiali di scarto con una particolare attenzione al riciclo e quindi prediligendo l’utilizzo della plastica in tutte le sue forme.  Noi di Italia Gas e Luce siamo rimasti molto colpiti dalla sua forte personalità e dalla spiccata volontà di trasmettere un messaggio, che come sapete, è decisamente affine al nostro: la sostenibilità, il riciclo e l’energia rinnovabile sono i punti di partenza per costruire una green community sempre più ampia che contribuisca alla salvaguardia del nostro pianeta. Qui sotto la nostra intervista a Lady Be, che ringraziamo per la disponibilità e la gentilezza che ha mostrato nei nostri confronti.  

 

Ciao Letizia! Ormai tutti ti conoscono come Lady Be; possiamo chiederti come nasce questo pseudonimo/nome d’arte?

Ciao a tutti! In realtà la risposta è molto semplice. Sono un’appassionata di musica e degli eterni Beatles. La canzone “Let it be” è, ora più che mai, una delle colonne sonore della mia vita. In più, la ricerca di un appellativo che fosse corto, internazionale, Pop e perché no, anche smart e moderno mi ha convinta che Lady Be fosse la scelta perfetta.

Opera I Beatles dell'artista LDY bE
I Beatles realizzati da Lady Be

 

Concordiamo, ci piace molto il tuo nome! Quali sono quindi i soggetti prevalenti all’interno delle opere di Lady Be? Possiamo parlare di “mosaici contemporanei” e di “ready made”?

I soggetti delle mie opere sono solitamente ritratti, volti iconici ma mi occupo anche di immagini e loghi aziendali. Sì certo possiamo parlare di ready made anzi grazie per aver pensato a questo, era da molto che non mi attribuivano questa tecnica/corrente artistica ; del resto, anche se con qualche modifica, utilizzo oggetti che provengono dal quotidiano per creare le mie opere. 

Performance artistica di Lady Be
Lady Be alla Galleria Nazionale di Arte Moderna a ROma durante la creazione dell'opera "Logo Rebus IBM"

C’è una data o un evento particolare che ti ha spinto ad intraprendere la tua arte?

Niente succede per caso giusto? Ecco, anche per me è stato così. Nel 2009, anno in cui ho realizzato la mia prima opera, mai avrei pensato di “tuffarmi” nel mondo dell’arte contemporanea da protagonista. La mia prima opera nasce dall’idea di creare un “mio diario dei ricordi”. Ho utilizzato esclusivamente oggetti personali, giochi di quando ero bambina e tutto ciò che per me aveva il valore di “ricordo”. Assemblando, o per meglio dire “dipingendo con gli oggetti”, ho creato il volto iconico di Marylin Monroe sulla scia delle serigrafie dell’artista più famoso della Pop Art americana Andy Warhol.

Prima opera dell'artista Lady Be
La prima opera realizzata da Lady Be nel 2009: "Marylin Monroe".

E dopo cosa è successo?

Sicuramente ho incontrato le persone giuste che sono state in grado di apprezzare il mio stile originale e molto personale e hanno condiviso la mia idea di trasmettere un messaggio sul riciclo. Sono stata incoraggiata ed è così che nel 2010 ho esposto alla Biennale di Lecce ed è iniziato il mio viaggio artistico che mi ha portata poco dopo a Parigi e ad Amsterdam. Ero riuscita ad aprire anche la finestra sull’ “internazionale”.   

Oggi dove si possono ammirare le tue opere? Hai attive delle mostre permanenti o in programma per questo 2023?

Al momento è attiva una mostra permanente all’Aeroporto di Milano Malpensa, dedicata ai passeggeri e situata al Terminal 1. Sempre a Milano, dal 31 marzo al 13 aprile, esporrò nella zona di Brera, più precisamente nell’ex studio dell’artista (conosciuto per le sue opere provocatorie) Piero Manzoni. Successivamente verrà presentata a Vienna la mia mostra personale “Recycled Art” dal 22 aprile al 14 maggio.

Prima opera di Lady Be alla Biennale di Lecce
Lady Be a 19 anni durante la prima esposizione alla Biennale di Lecce con la sua prima opera realizzata.

Un’artista internazionale davvero! Quali sono gli oggetti che impieghi maggiormente per la tua arte? E quali sono invece gli oggetti più insoliti o “strani” che hai incluso nelle tue opere?

Nelle mie opere sono presenti piccoli pezzi di plastica, giocattoli e molto materiale riciclato. Mi piace l’idea di riuscire a donare una seconda vita agli oggetti e ai ricordi della collettività. Adoro passeggiare sulle spiagge alla ricerca di “sostanza” e di ricordi. Difatti è la collettività che crea l’opera d’arte e sui litorali si può trovare veramente di tutto, gli oggetti più insoliti provengono proprio da qui: giochi particolari e oggetti da collezione. Una volta ho trovato dei bigodini vintage e vi assicuro che non è stato così immediato il riconoscimento!

materiali per le opere di lady be
Due dei tantissimi contenitori che Lady Be ha nel suo atelier per realizzare le sue opere con tutto il materiale suddiviso per colore.

Qual è il rapporto tra la tua arte e l’ambiente?

La mia arte non nasce solo come forma creativa ma vuole essere soprattutto una presa di coscienza sul tema della sostenibilità e sul riciclo in un mondo che lotta continuamente contro la tendenza al consumismo, allo spreco e all’accumulo di oggetti di difficile smaltimento. Ho avuto la fortuna di crescere ricevendo una buona educazione, molto attenta allo spreco. Nel corso degli anni ho avuto anche modo di attuare molte performance dal vivo ed il pubblico “giovanissimo” è quello che mi ha regalato le maggiori soddisfazioni. Credo che riuscire a comunicare e lanciare un messaggio forte come il mio attraverso l’arte sia, per quanto impegnativo, qualcosa di straordinario.

Opera "Puliamo il Mondo" , un soggetto d’invenzione realizzato a Bergamo in diretta tv, con oggetti di plastica di recupero raccolti anche dai volontari Legambiente, realtà con cui l’artista collabora da diversi anni; l’intera creazione dell’opera è stata trasmessa su Rai 3 Domenica 27 Settembre 2020. L’opera è stata realizzata per celebrare la forza degli abitanti Bergamaschi che hanno dovuto per primi affrontare l’emergenza Covid nel 2020. Rappresenta un volto umano con il pianeta come testa, la bocca ingerisce il mare di plastica, a voler dire quanto il problema dell’inquinamento sia globale e inquinare il mondo significa fare del male a noi stessi, pensando come possibile conseguenza anche a problemi globali come la diffusione di pandemie.

Sei attiva sui social? Dove possono seguirti i nostri lettori?

Sul mio sito www.ladybeart.com, nella sezione gallery è possibile vedere tutte le opere che ho realizzato, mentre nella sezione News & Events è possibile vedere le prossime mostre e tenersi aggiornati sugli eventi che mi vedono protagonista. Consiglio di consultare il sito dal computer, per vedere tutti i contenuti con più tranquillità. È possibile seguirmi su Instagram @letizialadybe , su Facebook Lady Be e su LinkedIn Letizia Lanzarotti.

Oppure contattarmi per qualsiasi richiesta alla mail [email protected]. Chi lo desidera, può contattarmi per spedirmi il materiale che non serve più: verrà trasformato in opere d’arte.

Un’ultima domanda: quali sono i propositi di Lady Be per questo 2023?

I propositi sono molti, sono delle sfide non sempre facili da realizzare; vi invito a seguirmi per scoprire se, durante l’anno, riuscirò a realizzarli!

Vado in ordine cronologico:

1 – Essendo appassionata di musica, inviare una mia opera a Sanremo, nell’ambito del Festival, in modo da  portare il tema della sostenibilità nella più importante kermesse musicale italiana.

2- Esporre al Teatro Ariston di Sanremo.

3- Organizzare e predisporre una esposizione a New York.

4- Collaborare con Italia Gas e Luce, azienda totalmente green, che fornisce soltanto energia non derivante da carboni fossili; una realtà con cui condivido pienamente gli ideali di sostenibilità.

5- Continuare a portare la mia arte in  mezzo alla gente, in luoghi non prettamente nati per le esposizioni artistiche.

Tanti e bellissimi propositi Letizia! Ci auguriamo davvero che tu riesca a realizzare tutti i tuoi sogni/obiettivi per questo 2023! Per noi hai tutte le carte in regola. Ti ringraziamo per averci dedicato il tuo tempo e ti facciamo ancora i nostri complimenti. A prestissimo!

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