Guida al risparmio in bolletta

Guida al risparmio in bolletta

Dopo mesi ininterrotti di caldo, a tratti anomalo, dicembre è inevitabilmente arrivato, con tutti i suoi vantaggi e svantaggi. Certo, c’è il Natale e tutte le festività che tanto amiamo, la neve che fa capolino sulle vette delle montagne, i cenoni esagerati con amici, parenti e colleghi, ma arriva anche il freddo, che se non gestito al meglio può causare numerose problematiche. Alla salute e al portafoglio. E questo non ci piace. Dunque è necessario assumere un comportamento corretto, facendo attenzione a poche ma fondamentali regole. Diamo loro un’occhiata insieme. Prima di cominciare è importante verificare che l’impianto di riscaldamento funzioni al meglio, facendo fare la dovuta manutenzione alla caldaia. L’importanza di avere un sistema aggiornato e in buone condizioni, che non consumi quantità ingenti di energia, è alla base di una buona riuscita.

1) Mantenere una temperatura costante

Scegliete una temperatura uniforme per tutte le stanze. Questo farà sì che il calore si distribuisca adeguatamente nella casa, evitando dispersioni e ottimizzando i consumi, con una temperatura consigliata dagli esperti tra i 18 e i 20 gradi.

2) Evitare la dispersione di calore verso l’esterno

La dispersione del calore è uno dei principali fattori che fa aumentare l’importo delle bollette. Non importa quanto siano nuovi gli infissi di casa, bisogna migliorare le proprie abitudini quotidiane: prima fra tutte il cambio d’aria. Bastano 10 minuti al giorno, niente di più, per un ricambio soddisfacente dell’aria nell’ambiente domestico. Esistono anche degli oggetti e apparecchiature a supporto delle nostre buone istruzioni: si va dai più semplici serpentoni paraspifferi fino ai panelli riflettenti che, installati tra calorifero e parete, riducono efficacemente la dispersione del calore.

3) Non vestirsi come fosse estate

Anche se si è nella propria casa, non è sensato indossare abiti fuori stagione. È giusto tenere il termostato sulla temperatura consigliata e indossare capi caldi, il risultato sarà comunque confortevole.

4) Non appoggiare panni o vestiti sul termosifone

Per quanto possa far comodo asciugare i vestiti sui radiatori, queste pratiche ostacolano la diffusione del calore e sono fonte di sprechi.

5) Non schermare i caloriferi con tende o mobili

Come nel caso dei panni, coprire i termosifoni con tende, rivestimenti o mobili, frena la libera circolazione dell’aria calda. Evitando questo comportamento si otterrà un risparmio circa del 10% sulla bolletta.

Ricorda che ogni grado in meno sul termostato equivale a una riduzione di circa il 6% sulle spese di riscaldamento. Un accorgimento che risulta essere positivo anche per la salute: un’aria meno calda è più salubre ed evitare gli sbalzi di temperatura espone in misura minore ai malanni di stagione.

Ma non abbiamo ancora risposto alla domanda più annosa, quella che ci poniamo tutti quando sopraggiungono i primi freddi: Tenere il riscaldamento sempre acceso conviene? Accendere il riscaldamento solo qualche ora al giorno o cercare di mantenere la temperatura costante in casa? Cosa mi fa risparmiare di più?

Usando il riscaldamento ad intermittenza, possiamo vedere facilmente come il funzionamento di quest’ultimo comporti una serie di problemi e relativi costi:

1) Maggiore manutenzione della caldaia. Sollecitare il funzionamento della caldaia alla massima potenza le causa un notevole stress meccanico, che sottopone le sue componenti ad una maggiore usura e dunque ad un maggiore rischio di guasti.

2) Elevato consumo di gas. Dato che l’ambiente da riscaldare è freddo da molte ore, l’impianto di riscaldamento deve contrastare l’inerzia dell’ambiente, che da freddo tende a raffreddarsi ulteriormente. Ciò provoca una dispersione termica elevata e di conseguenza un elevato consumo di gas.

3) Scarso comfort termico. Una volta acceso il riscaldamento dopo lo spegnimento prolungato, data l’intensa attività della caldaia, i termosifoni raggiungeranno temperature elevate, tanto da scottare. Nonostante ciò, percepiremo una sgradevole sensazione di freddo nell’ambiente, dovuta al fatto che le pareti sono ancora fredde e, attraverso un effetto radiante, trasmettono il freddo nell’ambiente. Inoltre, quando finalmente la temperatura in casa sarà diventata accettabile, sarà passato molto tempo, anche 2 o 3 ore.

Il funzionamento continuato del riscaldamento, invece, comporta una minore differenza termica rispetto ad un uso del riscaldamento intermittente. Infatti, lasciando acceso il riscaldamento, seppure al minimo, la temperatura non scenderà mai sotto un certo valore, garantendo una temperatura di partenza più alta. Questo offre una serie di vantaggi:

1) Buon funzionamento della caldaia. Il funzionamento continuo dei termosifoni, seppure al minimo, garantisce una funzionalità meno gravosa e più fluida della caldaia. Con uno sforzo minimo, sarà possibile mantenere una temperatura adeguata e costante in tutte le stanze della casa, senza sollecitare eccessivamente i suoi circuiti interni, che quindi si logoreranno meno e dureranno più a lungo.

2) Maggiore comfort domestico. Tenendo il riscaldamento acceso, la caldaia lavora meno intensamente: i termosifoni rimarranno tiepidi, evitando fastidiosi sbalzi di temperatura. Inoltre, ci donerà un piacere impagabile tornare a casa dopo una lunga giornata di lavoro e trovare ad accoglierci una casa calda e confortevole.

3) Minori consumi. Se si mantiene acceso il riscaldamento, una volta tornati a casa, basterà alzare il termostato per ottenere un maggiore calore in tempo inferiore: la differenza termica tra la temperatura di partenza e quella impostata sarà, infatti, minore. Dunque, la caldaia dovrà lavorare per meno tempo e con una potenza inferiore per ottenere lo stesso risultato, riducendo così i costi. Chiaramente, anche tenere sempre acceso il riscaldamento comporta dei costi: mantenere una temperatura domestica costante, soprattutto nelle stagioni fredde o di notte, ha chiaramente un impatto non trascurabile sui consumi.

Ecco, speriamo che grazie a questo piccolo vademecum virtuale possiate avere le idee più chiare riguardo ad un tema annoso e complesso, ancor di più in questi ultimi anni.

Chi si trucca è perduto?

Chi si trucca è perduto?

Ormai non ci sono dubbi: i consumatori fanno più attenzione a ciò che mangiano e a ciò che si mettono sulla faccia. Ma c’è di più: le abitudini di acquisto sono cambiate e ora gli utenti vanno in cerca non semplicemente del prodotto o del packaging green ma di entrambe le soluzioni, insieme!

Ma perché? E’ una vera presa di coscienza sulla sostenibilità ambientale oppure siamo di fronte all’ennesimo fenomeno di massa? Proviamo oggi a concentrarci sul make up green, che ormai rappresenta circa il 15% del settore cosmetico.

La natura ci offre tantissime possibilità per ottenere dei prodotti “totalmente verdi” efficaci e performanti, come i pigmenti minerali, cosi come l’utilizzo di oli e burri naturali, finanche alle polveri e ai minerali naturali, come argille, amidi e farine. Insomma, le possibilità sono davvero molteplici e performanti per un make
up alternativo. Ciò che gli esperti consigliano è eliminare le materie prime più impattanti sull’ambiente: siliconi, derivati del petrolio e coloranti sintetici.

Il dubbio del consumatore è del tutto lecito: va bene il trucco, ma per struccarsi? La risposta degli esperti non ha tardato ad arrivare: basta utilizzare dischetti di cotone detergibili, che si possono lavare in lavatrice per una pulizia più profonda. Invece per un sorriso a trentadue denti “verde”? Si può utilizzare dentifricio in polvere oppure direttamente le pastiglie da masticare, comode anche per chi viaggia spesso e da tenere sempre in borsa.


I consumatori sono però insaziabili, la richiesta è anche quella di avere cosmetici confezionati in un packaging che sia il più possibile riciclato e/o riciclabile, oppure cosmetici proposti in soluzioni refill, quindi riutilizzabili. Detto fatto: fra gli esempi di “bella sostenibilità” si può citare il primo mascara al mondo con vuoto a rendere. L’applicatore si compra solo la prima volta, le successive basta ricaricare il contenuto a confezioni in vetro. Ogni ricarica acquistata permette di risparmiare circa 3,12 tonnellate di imballaggi multi materiale e 18 tonnellate di vetro.

Per concludere è importante ricordare che tantissimi brand hanno scelto di percorrere la strada del “cruelty free”, cioè di vendere esclusivamente prodotti non testati sugli animali. Soluzione, anche questa, molto apprezzata dai consumatori più attenti. Anche se l’interesse e la diffusione aumentano, ancora manca una regolamentazione ufficiale univoca che definisca con esattezza i cosmetici “naturali”, via via indicati come bio, green, vegani.


Per verificare che un cosmetico sia davvero verde, e non cadere nella rete del greenwashing, l’ecologismo di facciata, occorre controllare che non siano presenti sostanze che hanno subito un processo chimico indicate con termini in inglese, a differenza di quelli di derivazione vegetale che hanno invece nomi latini.

Se il Take Away è bio la vendita è assicurata

Se il Take Away è bio la vendita è assicurata

Il Take Away e il Food Delivery sono in ascesa inarrestabile, ma la gara tra i ristoratori si accende sul tavolo della sostenibilità.

Negli ultimi anni il settore della spesa e del cibo da asporto e/o a domicilio , anche e soprattutto grazie alla pandemia, ha registrato un incremento del 40%, fatturando oltre 4 miliardi di euro.

Ben più di 10 milioni gli italiani stanno scegliendo di ordinare online , frutto di un evidente minore afflusso dei consumatori nei ristoranti. Se analizziamo nel dettaglio il 2022 scopriamo che: gli uomini (55%) ordinano di più rispetto alle donne (44%), i millennials (60%) rappresentano la generazione che più ama il food delivery. Nelle professioni, al 39% ci sono gli impiegati, seguiti dagli studenti al 33%, e dai liberi professionisti al 14%.

Ma quali sono i cibi più scelti nel take away? I grandi classici, come pizza, hamburger, cucina cinese, sushi, ma anche vegan, cucina indiana e messicana.

Fidelizzare i clienti sta diventando sempre più difficile, soprattutto online, visto che in Italia la concorrenza nella ristorazione è molto alta. Come ci si può quindi differenziare dalla concorrenza?

E’ qui che entrano nei palloni i contenitori per il take away , e quelli sostenibili fanno la differenza! Oltre ad avere un impatto positivo sull’ambiente, la sostenibilità è il vero valore aggiunto per il consumatore, perché sembra che faccia vendere di più.

Secondo recenti studi, l’87% dei consumatori italiani dà importanza alla sostenibilità nelle scelte quotidiane. Inoltre, i dati riportano che ben il 66% dei consumatori è disposto a pagare di più per un brand “responsabile”.

Dunque, scegliere packaging biodegradabile e compostabile per il take away e il food delivery permette alle attività di ottenere un notevole vantaggio rispetto alla concorrenza, agendo realmente per rendere il mondo un posto più pulito.

E se volessi passare a IGL?

E se volessi passare a IGL?

Se si vogliono conoscere le intenzioni di un’azienda la prima cosa che ci viene automatico fare è digitare il suo nome su un motore di ricerca qualsiasi ed entrare nel sito ufficiale. E fino a qui non ci piove! Se cerchi Italia Gas e Luce cosa trovi?

Immediatamente 3 parole: “Semplice, verde. Conviene” 

Partiamo da qui.

– Sempliceaggettivo

1. non complicato, facile, elementare.

2. naturale.

3. che è soltanto ciò che viene detto e null’altro.

Dunque, parola apparentemente banale, ma sacrosanta. Ciò che appare banale non è altro che una verità consolidata. Tutto con noi è semplice: lasciare la compagnia precedente e diventare nostri clienti, per esempio, oppure districarsi nella comprensione della bolletta, notoriamente ostica anche per le menti più
capaci e illuminate. Risolvere i problemi, anche quelli apparentemente insormontabili, grazie ad un servizio clienti preparato e celere.

– Verdeaggettivo

1. qualifica ciò che ha il colore dell’erba e delle foglie fresche

2. ecologico, non inquinante.

3. giovanile

4. può voler dire verdeggiante, ricco di vegetazione.

Verde è il colore dell’energia che forniamo, l’unica possibile per noi. Verde è il colore della speranza che nutriamo, ogni giorno, di riuscire a vedere la nostra penisola illuminata e riscaldata soltanto da energia
sostenibile. Verde è la sola possibilità di stare al passo coi tempi; soltanto un pazzo non comprende che può esistere un futuro solo se verde.

– ConvieneDal verbo convenire

1. Essere
appropriato

2. Adattarsi, corrispondere, o
addirsi, confarsi

3. Essere opportuno,
necessario.

Non abbiamo mai nascosto, a differenza di altri, che il totale di una bolletta è composto quasi esclusivamente da tasse, accise e iva. Su ciò che rimane si gioca il futuro di una compagnia energetica. E a noi piace giocare seriamente. Ogni mese proponiamo offerte pensate e mirate a seconda del periodo dell’anno in cui siamo, sia per utenze domestiche che aziendali. Restituiamo, da contratto, ogni 12 mesi, il 25% sul consumo medio mensile della materia energia. Tutto questo partendo da un dato incontrovertibile: la nostra tariffa è la più bassa comparata ai maggiori fornitori in Italia.
“E se ho già Igl?”E’ evidente che tu sia un buongustaio, ma soprattutto una persona col sale in zucca.
Sono davvero troppi i vantaggi che avrai diventando cliente Igl per non rendersene conto. Una domanda sorge spontanea: Come mai tutti gli altri non sono già con noi? Mistero incomprensibile. Intanto godiamoci il
momento, e restiamo accesi, sia voi che noi ovviamente, perché insieme potremo fare solo grandi cose.

Termini e Condizioni