Le domande più frequenti sull’energia rinnovabile

Le domande più frequenti sull’energia rinnovabile

La luce l’abbiamo tutti, in casa o al lavoro: nel mondo moderno, chi vive senza elettricità? Quindi, sia che siate titolari di un’attività commerciale, come un ristorante o un ferramenta, sia che siate privati cittadini desiderosi di energia rinnovabile per la vostra casa, gli interrogativi sono comuni per ognuno. Chi sta dalla parte dell’ambiente può compiere, con la scelta di energia proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili, un gesto facile e rapido che trasforma un obbligo, quello di avere energia elettrica, in un messaggio, in una dimostrazione di coerenza.

Data la novità della scelta, è inevitabile che una decisone del genere generi molte domande. Ecco le più frequenti.

Per far arrivare a casa o in azienda energia elettrica da fonti rinnovabili, servono lavori?

No, non sono necessari né lavori edili, né al contatore. Non si subiscono distacchi, né interruzioni di servizio, e neppure visite a casa o in ufficio di operai.

Perché questo processo è incentivante per il sistema di un paese, per i suoi impianti puliti e per le sue fonti?

Perché più persone e aziende sceglieranno energia 100% rinnovabile, più impianti saranno necessari per produrla.

Avere energia rinnovabile costa di più, oppure si può addirittura risparmiare sulla bolletta?

La componente energia pesa per il 40% della bolletta finale. Il resto sono costi fissi, uguali per tutti. Il prezzo dell’energia rinnovabile in Italia varia continuamente, ma ormai da diversi mesi, noi di Italia Gas e Luce, siamo in grado di applicare forti e significativi sconti sul costo della materia energia. Ad oggi, comunque, la stragrande maggioranza di coloro che cambiano per un operatore green, ottiene un risparmio rispetto al vecchio fornitore.

Ci sono problemi a cambiare utenza?

No, i vecchi fornitori non possono assolutamente opporsi o non fornire assistenza. L’operatore di reti per la trasmissione dell’energia elettrica, sia chiaro, rimane Terna. Con la liberalizzazione del mercato, oggi, gestore, produttori e fornitori sono aziende ben distinte. Ognuno porta avanti il suo lavoro, ma solo unendo le forze riescono a dare energia alle persone e alle aziende. Da diversi anni Italia Gas e Luce fa la sua parte, con grandi risultati.

Il servizio è raggiungibile ovunque?

Certamente, l’energia rinnovabile ti raggiunge ovunque, perché passa dalla stessa rete elettrica nazionale. Dunque, se avete energia elettrica a casa o in azienda, e volete farla diventare rinnovabile, affidatevi a noi di Italia Gas e Luce: la rete è unica ma non la sua distribuzione. Insomma, c’è modo e modo di fare il proprio lavoro,  e noi siamo certi di chi siamo!

Posso far vedere la mia bolletta della luce a qualcuno, per valutare le opportunità che si hanno nel cambiare fornitore e eventuali costi occulti?

Le bollette di alcuni operatori sono decisamente e volutamente complesse. Per analizzarle al meglio, l’ideale è rivolgersi al vostro fornitore, che è obbligato a darvi tutte le spiegazioni del caso. Italia Gas e Luce. ad esempio, ha messo a disposizione dei suoi clienti un bellissimo video esplicativo in cui si sofferma meticolosamente su ogni voce presente all’interno della bolletta. Ecco qui il link se ve lo siete perso: La bolletta di Italia Gas e Luce

Nel caso in cui non siate ancora soddisfatti, Italia Gas e Luce ha un servizio clienti a 5 stelle che vi aspetta!

Ma anche le centrali energetiche a fonti rinnovabili possono, in parte, inquinare?

Rispetto a una centrale a carbone, a un inceneritore riconvertito o ad una centrale termoelettrica non può esserci paragone. Certamente, ogni impianto industriale ha un suo impatto ambientale o paesaggistico, ma lo si può ridurre e compensare. Per esempio, scegliendo, anche all’interno delle rinnovabili, di fare scorta di energia solo da impianti eolici, idroelettrici e fotovoltaici, ad esclusione di altre fonti che, anche se rinnovabili, possono avere un impatto sgradito a livello locale, come il geotermico. Per legge, nessun nuovo impianto viene costruito senza prima una valutazione di impatto ambientale, ma non c’è alcun dubbio che gli impianti che sfruttano le nuove energie rinnovabili hanno, per loro natura, un impatto incomparabilmente minore di ogni centrale convenzionale o nucleare al mondo.

Perché scegliere energia elettrica da fonti rinnovabili?

Perché trasformi un obbligo, quello di consumare energia, in un messaggio dato al mondo. 

Il green influencer

Il green influencer

Negli ultimi tempi le attività umane hanno avuto un forte impatto negativo sull’ambiente e questa tematica ha acquisito sempre più rilevanza, anche nel mondo dei social. Per sensibilizzare maggiormente il pubblico su questo tema ormai sempre più “urgente”, in molti si sono cimentati in post e contenuti pro-ambiente: è nata così la figura del green influencer.

Vediamo chi sono e cosa fanno nello specifico, oltre a scoprire insieme i più famosi.
In generale l’influencer è una figura che, come dice il nome, grazie alla propria influenza sui canali social trasmette messaggi positivi o promozionali ai propri followers tramite la condivisione di contenuti. In questo specifico caso, il green influencer pubblica sui suoi profili social argomenti dedicati alla sostenibilità e all’inquinamento ambientale. Il suo scopo è quello di sensibilizzare il pubblico e spronarlo a compiere gesti quotidiani che possano contribuire alla salvaguardia dell’ambiente.

La piattaforma social dove i green influencer sono più attivi è sicuramente Instagram, seguita da Facebook. Sul terzo gradino del podio infine troviamo TikTok; la presenza di quest’ultimo fa ben sperare poiché è utilizzato prevalentemente dai più giovani, la cui sensibilizzazione verso i temi ambientali è fondamentale affinché questa generazione possa essere più dedita alla salvaguardia dell’ambiente, forse più delle generazioni precedenti.

Ma quali sono i green influencer più seguiti al mondo?

Al primo posto della classifica ovviamente troviamo l’attivista Greta Thunberg, ormai quasi maggiorenne. Greta è un’attivista svedese che concentra le sue energie su temi come lo sviluppo sostenibile e il cambiamento climatico, che sta mettendo a rischio la vita sul nostro pianeta. Su Instagram è seguita da circa 14,3 milioni di persone e quotidianamente pubblica contenuti riguardanti la crisi climatica e la tutela dell’ambiente, volti a sensibilizzare i suoi followers.

Tra gli infleuncer del green più famosi al mondo c’è anche Leonardo Di Caprio, con molti più “seguaci” di Greta su Instagram (circa 56 milioni di followers) anche grazie alla sua carriera di attore, ma che usa il social media soltanto per promuovere azioni benefiche a favore dell’ambiente. Tra le innumerevoli iniziative, la sua associazione ha donato circa 20 milioni di dollari per l’ambiente e salvato una foresta in Guatemala.

E in Italia? Chi sono i green influencer italiani più seguiti?

Tra le green influencer italiane spicca il nome di Federica Gasbarro, biologa e attivista contro i cambiamenti climatici. Conta circa 24.000 followers su Instagram ed è stata scelta dalle Nazioni Unite per rappresentare tutti i giovani italiani che lottano per un futuro migliore al primo convegno per il clima tenutosi al palazzo di vetro di New York nel 2019.

Alex Bellini, invece, è un esploratore conosciuto soprattutto per le sue imprese estreme, come le traversate oceaniche a remi. Il suo profilo Instagram conta circa 70.000 followers e condivide quotidianamente contenuti relativi all’ambientalismo, alla sostenibilità e alla lotta contro il cambiamento climatico.

Lisa Casali, è invece una scienziata ambientale e una cuoca creativa; si occupa, tramite il suo blog, di divulgare ricette biologiche a basso impatto ambientale.

E’ quindi evidente che il fenomeno del Green Influencer non è più soltanto una moda per incrementare i followers sui social media, ma una realtà consolidata, un punto di riferimento per tutti coloro che fanno il tifo attivamente per l’ecologia e per un pianeta migliore.  

Guida al risparmio in bolletta

Guida al risparmio in bolletta

Dopo mesi ininterrotti di caldo, a tratti anomalo, dicembre è inevitabilmente arrivato, con tutti i suoi vantaggi e svantaggi. Certo, c’è il Natale e tutte le festività che tanto amiamo, la neve che fa capolino sulle vette delle montagne, i cenoni esagerati con amici, parenti e colleghi, ma arriva anche il freddo, che se non gestito al meglio può causare numerose problematiche. Alla salute e al portafoglio. E questo non ci piace. Dunque è necessario assumere un comportamento corretto, facendo attenzione a poche ma fondamentali regole. Diamo loro un’occhiata insieme. Prima di cominciare è importante verificare che l’impianto di riscaldamento funzioni al meglio, facendo fare la dovuta manutenzione alla caldaia. L’importanza di avere un sistema aggiornato e in buone condizioni, che non consumi quantità ingenti di energia, è alla base di una buona riuscita.

1) Mantenere una temperatura costante

Scegliete una temperatura uniforme per tutte le stanze. Questo farà sì che il calore si distribuisca adeguatamente nella casa, evitando dispersioni e ottimizzando i consumi, con una temperatura consigliata dagli esperti tra i 18 e i 20 gradi.

2) Evitare la dispersione di calore verso l’esterno

La dispersione del calore è uno dei principali fattori che fa aumentare l’importo delle bollette. Non importa quanto siano nuovi gli infissi di casa, bisogna migliorare le proprie abitudini quotidiane: prima fra tutte il cambio d’aria. Bastano 10 minuti al giorno, niente di più, per un ricambio soddisfacente dell’aria nell’ambiente domestico. Esistono anche degli oggetti e apparecchiature a supporto delle nostre buone istruzioni: si va dai più semplici serpentoni paraspifferi fino ai panelli riflettenti che, installati tra calorifero e parete, riducono efficacemente la dispersione del calore.

3) Non vestirsi come fosse estate

Anche se si è nella propria casa, non è sensato indossare abiti fuori stagione. È giusto tenere il termostato sulla temperatura consigliata e indossare capi caldi, il risultato sarà comunque confortevole.

4) Non appoggiare panni o vestiti sul termosifone

Per quanto possa far comodo asciugare i vestiti sui radiatori, queste pratiche ostacolano la diffusione del calore e sono fonte di sprechi.

5) Non schermare i caloriferi con tende o mobili

Come nel caso dei panni, coprire i termosifoni con tende, rivestimenti o mobili, frena la libera circolazione dell’aria calda. Evitando questo comportamento si otterrà un risparmio circa del 10% sulla bolletta.

Ricorda che ogni grado in meno sul termostato equivale a una riduzione di circa il 6% sulle spese di riscaldamento. Un accorgimento che risulta essere positivo anche per la salute: un’aria meno calda è più salubre ed evitare gli sbalzi di temperatura espone in misura minore ai malanni di stagione.

Ma non abbiamo ancora risposto alla domanda più annosa, quella che ci poniamo tutti quando sopraggiungono i primi freddi: Tenere il riscaldamento sempre acceso conviene? Accendere il riscaldamento solo qualche ora al giorno o cercare di mantenere la temperatura costante in casa? Cosa mi fa risparmiare di più?

Usando il riscaldamento ad intermittenza, possiamo vedere facilmente come il funzionamento di quest’ultimo comporti una serie di problemi e relativi costi:

1) Maggiore manutenzione della caldaia. Sollecitare il funzionamento della caldaia alla massima potenza le causa un notevole stress meccanico, che sottopone le sue componenti ad una maggiore usura e dunque ad un maggiore rischio di guasti.

2) Elevato consumo di gas. Dato che l’ambiente da riscaldare è freddo da molte ore, l’impianto di riscaldamento deve contrastare l’inerzia dell’ambiente, che da freddo tende a raffreddarsi ulteriormente. Ciò provoca una dispersione termica elevata e di conseguenza un elevato consumo di gas.

3) Scarso comfort termico. Una volta acceso il riscaldamento dopo lo spegnimento prolungato, data l’intensa attività della caldaia, i termosifoni raggiungeranno temperature elevate, tanto da scottare. Nonostante ciò, percepiremo una sgradevole sensazione di freddo nell’ambiente, dovuta al fatto che le pareti sono ancora fredde e, attraverso un effetto radiante, trasmettono il freddo nell’ambiente. Inoltre, quando finalmente la temperatura in casa sarà diventata accettabile, sarà passato molto tempo, anche 2 o 3 ore.

Il funzionamento continuato del riscaldamento, invece, comporta una minore differenza termica rispetto ad un uso del riscaldamento intermittente. Infatti, lasciando acceso il riscaldamento, seppure al minimo, la temperatura non scenderà mai sotto un certo valore, garantendo una temperatura di partenza più alta. Questo offre una serie di vantaggi:

1) Buon funzionamento della caldaia. Il funzionamento continuo dei termosifoni, seppure al minimo, garantisce una funzionalità meno gravosa e più fluida della caldaia. Con uno sforzo minimo, sarà possibile mantenere una temperatura adeguata e costante in tutte le stanze della casa, senza sollecitare eccessivamente i suoi circuiti interni, che quindi si logoreranno meno e dureranno più a lungo.

2) Maggiore comfort domestico. Tenendo il riscaldamento acceso, la caldaia lavora meno intensamente: i termosifoni rimarranno tiepidi, evitando fastidiosi sbalzi di temperatura. Inoltre, ci donerà un piacere impagabile tornare a casa dopo una lunga giornata di lavoro e trovare ad accoglierci una casa calda e confortevole.

3) Minori consumi. Se si mantiene acceso il riscaldamento, una volta tornati a casa, basterà alzare il termostato per ottenere un maggiore calore in tempo inferiore: la differenza termica tra la temperatura di partenza e quella impostata sarà, infatti, minore. Dunque, la caldaia dovrà lavorare per meno tempo e con una potenza inferiore per ottenere lo stesso risultato, riducendo così i costi. Chiaramente, anche tenere sempre acceso il riscaldamento comporta dei costi: mantenere una temperatura domestica costante, soprattutto nelle stagioni fredde o di notte, ha chiaramente un impatto non trascurabile sui consumi.

Ecco, speriamo che grazie a questo piccolo vademecum virtuale possiate avere le idee più chiare riguardo ad un tema annoso e complesso, ancor di più in questi ultimi anni.

Chi si trucca è perduto?

Chi si trucca è perduto?

Ormai non ci sono dubbi: i consumatori fanno più attenzione a ciò che mangiano e a ciò che si mettono sulla faccia. Ma c’è di più: le abitudini di acquisto sono cambiate e ora gli utenti vanno in cerca non semplicemente del prodotto o del packaging green ma di entrambe le soluzioni, insieme!

Ma perché? E’ una vera presa di coscienza sulla sostenibilità ambientale oppure siamo di fronte all’ennesimo fenomeno di massa? Proviamo oggi a concentrarci sul make up green, che ormai rappresenta circa il 15% del settore cosmetico.

La natura ci offre tantissime possibilità per ottenere dei prodotti “totalmente verdi” efficaci e performanti, come i pigmenti minerali, cosi come l’utilizzo di oli e burri naturali, finanche alle polveri e ai minerali naturali, come argille, amidi e farine. Insomma, le possibilità sono davvero molteplici e performanti per un make
up alternativo. Ciò che gli esperti consigliano è eliminare le materie prime più impattanti sull’ambiente: siliconi, derivati del petrolio e coloranti sintetici.

Il dubbio del consumatore è del tutto lecito: va bene il trucco, ma per struccarsi? La risposta degli esperti non ha tardato ad arrivare: basta utilizzare dischetti di cotone detergibili, che si possono lavare in lavatrice per una pulizia più profonda. Invece per un sorriso a trentadue denti “verde”? Si può utilizzare dentifricio in polvere oppure direttamente le pastiglie da masticare, comode anche per chi viaggia spesso e da tenere sempre in borsa.


I consumatori sono però insaziabili, la richiesta è anche quella di avere cosmetici confezionati in un packaging che sia il più possibile riciclato e/o riciclabile, oppure cosmetici proposti in soluzioni refill, quindi riutilizzabili. Detto fatto: fra gli esempi di “bella sostenibilità” si può citare il primo mascara al mondo con vuoto a rendere. L’applicatore si compra solo la prima volta, le successive basta ricaricare il contenuto a confezioni in vetro. Ogni ricarica acquistata permette di risparmiare circa 3,12 tonnellate di imballaggi multi materiale e 18 tonnellate di vetro.

Per concludere è importante ricordare che tantissimi brand hanno scelto di percorrere la strada del “cruelty free”, cioè di vendere esclusivamente prodotti non testati sugli animali. Soluzione, anche questa, molto apprezzata dai consumatori più attenti. Anche se l’interesse e la diffusione aumentano, ancora manca una regolamentazione ufficiale univoca che definisca con esattezza i cosmetici “naturali”, via via indicati come bio, green, vegani.


Per verificare che un cosmetico sia davvero verde, e non cadere nella rete del greenwashing, l’ecologismo di facciata, occorre controllare che non siano presenti sostanze che hanno subito un processo chimico indicate con termini in inglese, a differenza di quelli di derivazione vegetale che hanno invece nomi latini.

Se il Take Away è bio la vendita è assicurata

Se il Take Away è bio la vendita è assicurata

Il Take Away e il Food Delivery sono in ascesa inarrestabile, ma la gara tra i ristoratori si accende sul tavolo della sostenibilità.

Negli ultimi anni il settore della spesa e del cibo da asporto e/o a domicilio , anche e soprattutto grazie alla pandemia, ha registrato un incremento del 40%, fatturando oltre 4 miliardi di euro.

Ben più di 10 milioni gli italiani stanno scegliendo di ordinare online , frutto di un evidente minore afflusso dei consumatori nei ristoranti. Se analizziamo nel dettaglio il 2022 scopriamo che: gli uomini (55%) ordinano di più rispetto alle donne (44%), i millennials (60%) rappresentano la generazione che più ama il food delivery. Nelle professioni, al 39% ci sono gli impiegati, seguiti dagli studenti al 33%, e dai liberi professionisti al 14%.

Ma quali sono i cibi più scelti nel take away? I grandi classici, come pizza, hamburger, cucina cinese, sushi, ma anche vegan, cucina indiana e messicana.

Fidelizzare i clienti sta diventando sempre più difficile, soprattutto online, visto che in Italia la concorrenza nella ristorazione è molto alta. Come ci si può quindi differenziare dalla concorrenza?

E’ qui che entrano nei palloni i contenitori per il take away , e quelli sostenibili fanno la differenza! Oltre ad avere un impatto positivo sull’ambiente, la sostenibilità è il vero valore aggiunto per il consumatore, perché sembra che faccia vendere di più.

Secondo recenti studi, l’87% dei consumatori italiani dà importanza alla sostenibilità nelle scelte quotidiane. Inoltre, i dati riportano che ben il 66% dei consumatori è disposto a pagare di più per un brand “responsabile”.

Dunque, scegliere packaging biodegradabile e compostabile per il take away e il food delivery permette alle attività di ottenere un notevole vantaggio rispetto alla concorrenza, agendo realmente per rendere il mondo un posto più pulito.

E se volessi passare a IGL?

E se volessi passare a IGL?

Se si vogliono conoscere le intenzioni di un’azienda la prima cosa che ci viene automatico fare è digitare il suo nome su un motore di ricerca qualsiasi ed entrare nel sito ufficiale. E fino a qui non ci piove! Se cerchi Italia Gas e Luce cosa trovi?

Immediatamente 3 parole: “Semplice, verde. Conviene” 

Partiamo da qui.

– Sempliceaggettivo

1. non complicato, facile, elementare.

2. naturale.

3. che è soltanto ciò che viene detto e null’altro.

Dunque, parola apparentemente banale, ma sacrosanta. Ciò che appare banale non è altro che una verità consolidata. Tutto con noi è semplice: lasciare la compagnia precedente e diventare nostri clienti, per esempio, oppure districarsi nella comprensione della bolletta, notoriamente ostica anche per le menti più
capaci e illuminate. Risolvere i problemi, anche quelli apparentemente insormontabili, grazie ad un servizio clienti preparato e celere.

– Verdeaggettivo

1. qualifica ciò che ha il colore dell’erba e delle foglie fresche

2. ecologico, non inquinante.

3. giovanile

4. può voler dire verdeggiante, ricco di vegetazione.

Verde è il colore dell’energia che forniamo, l’unica possibile per noi. Verde è il colore della speranza che nutriamo, ogni giorno, di riuscire a vedere la nostra penisola illuminata e riscaldata soltanto da energia
sostenibile. Verde è la sola possibilità di stare al passo coi tempi; soltanto un pazzo non comprende che può esistere un futuro solo se verde.

– ConvieneDal verbo convenire

1. Essere
appropriato

2. Adattarsi, corrispondere, o
addirsi, confarsi

3. Essere opportuno,
necessario.

Non abbiamo mai nascosto, a differenza di altri, che il totale di una bolletta è composto quasi esclusivamente da tasse, accise e iva. Su ciò che rimane si gioca il futuro di una compagnia energetica. E a noi piace giocare seriamente. Ogni mese proponiamo offerte pensate e mirate a seconda del periodo dell’anno in cui siamo, sia per utenze domestiche che aziendali. Restituiamo, da contratto, ogni 12 mesi, il 25% sul consumo medio mensile della materia energia. Tutto questo partendo da un dato incontrovertibile: la nostra tariffa è la più bassa comparata ai maggiori fornitori in Italia.
“E se ho già Igl?”E’ evidente che tu sia un buongustaio, ma soprattutto una persona col sale in zucca.
Sono davvero troppi i vantaggi che avrai diventando cliente Igl per non rendersene conto. Una domanda sorge spontanea: Come mai tutti gli altri non sono già con noi? Mistero incomprensibile. Intanto godiamoci il
momento, e restiamo accesi, sia voi che noi ovviamente, perché insieme potremo fare solo grandi cose.

Termini e Condizioni