Per fortuna (di tutti) che c’è Marevivo!

Per fortuna (di tutti) che c’è Marevivo!

Marevivo Onlus” è una fondazione ambientalista riconosciuta dal ministero dell’ambiente della sicurezza energetica che ha sede a Roma, dal 1985. È stata fondata da Rosalba Giugni, che ne è l’attuale presidente, e da quasi quarant’anni si batte per la salvaguardia del mare e dell’ambiente, contro l’inquinamento e la pesca illegale. Sostiene lo studio della biodiversità, la promozione e la valorizzazione delle aree protette. Un obiettivo fondamentale è l’educazione nelle scuole e nell’università per sensibilizzare sempre di più i giovani su questi temi.  Abbiamo oggi il piacere di parlare con Roberta Billi, una dei soci fondatori della delegazione toscana, che ha sede a Viareggio

Roberta, che piacere poter parlare con te! Raccontaci la realtà toscana di Marevivo onlus, che ha sede a Viareggio. Quando è nata, e quali sono gli obiettivi che si è prefissa.

 

Circa due anni fa è nata a Viareggio la delegazione toscana. Siamo un gruppo molto giovane, e grazie alla nostra team leader Marina Gridelli, che ha conosciuto Rosalba Giugni, siamo stati coinvolti per creare una prima squadra di soci fondatori. Una squadra che si sta ampliando sempre di più, perché evidentemente riusciamo a comunicare e a sensibilizzare quello che è un tema molto scottante in questi anni. 

Personalmente mi occupo di comunicazione e mi sono occupata per esempio in particolare del progetto “Piccoli gesti e grandi crimini”, la sensibilizzazione contro l’abbandono dei mozziconi di sigaretta per la strada, sulle spiagge, lungo i fiumi. La nostra squadra è formata anche da varie professionalità, abbiamo due biologi marini, un’archeologa, persone che vanno nelle scuole, insegnanti volontari, che appunto comunicano con i ragazzi e con i bambini. Questa, secondo noi, è una cosa importantissima. Il coinvolgimento della comunità locale parte proprio dalle scuole dove si cerca di sensibilizzare ragazzi e bambini alle problematiche dell’ambiente e organizzare anche delle giornate di pulizia della spiaggia, dove i più giovani vengono in contatto con delle guide ambientali che ulteriormente approfondiscono la problematica e fanno conoscere la flora e la fauna da salvaguardare e da rispettare. 

 

Qual è stata la principale motivazione dietro l’apertura di Marevivo Toscana e quali sfide avete affrontato finora nel promuovere la tutela ambientale nella nostra regione?

 

La principale motivazione che ci ha spinto a fondare Marevivo delegazione toscana è stata l’entusiasmo con cui abbiamo tutti sposato questo tema, ma soprattutto la voglia di ampliare la sensibilizzazione, la conoscenza di tante problematiche, il rispetto che deve essere portato al mare e alla flora e la fauna che lo compongono, e anche alla pesca

Abbiamo avuto tante collaborazioni, anche con le istituzioni e con l’amministrazione locale, per cui sono tutte sfide. Vuol dire mettersi in gioco ogni volta, ma devo dire con molte soddisfazioni che vediamo giorno dopo giorno.

Abbiamo poi coinvolto la Cittadella della pesca di Viareggio, attraverso la collaborazione con un’importante azienda, riuscendo a donare oltre 2300 cassette blu di plastica riciclabili e rintracciabili. Se questa campagna continua, riusciremo ad eliminare in via definitiva il polistirolo per il pesce. Viareggio in questo caso è stata un po’ l’area test, in quanto siamo stati i primi, attraverso Marevivo a far utilizzare ai pescatori queste cassette attraverso il progetto “Bluefishers”. L’esperimento è stato più che positivo per cui veramente speriamo che anche il polistirolo, che è altamente inquinante, e diventa addirittura cibo per i pesci, possa un giorno scomparire dai nostri mari. 

 

In che modo Marevivo Toscana coinvolge la comunità locale e le imprese nella promozione della sostenibilità e della tutela ambientale?

 

Giorno dopo giorno la nostra mission è appunto quella di coinvolgere la comunità locale e nuove zone in Toscana, con altri volontari. Ne abbiamo già su Livorno e li avremo su Massa. Visto che le nostre coste sono così vaste sarà necessario parlare a tante persone, in tanti luoghi. Dobbiamo far attenzione alle nostre azioni, pensare a quanto ognuno di noi sia responsabile diretto di quello che è il futuro del nostro ambiente, in tutti i sensi, dal mare alle montagne, dev’essere sempre presente come un valore costante. Questo è quello che ci auguriamo, e speriamo con un po’ di ottimismo di raggiungere.

Inoltre, riguardo alla collaborazione con imprese e le aziende sono le stesse aziende, proprio per un bilancio di sostenibilità e per un’azione a favore dell’ambiente, che oggi ci chiedono di collaborare mandando dipendenti in squadra, a pulire la spiaggia, ad ascoltare delle guide ambientali che possano fare delle lezioni, e tutto questo serve ad ampliare il grado di conoscenza di queste problematiche.

 

 

Quali sono i progetti che state portando avanti in questo periodo?

 

Sono tanti, davvero tanti e diversificati. Quello di “Nautici in blu” è un progetto dedicato agli istituti nautici. A Viareggio abbiamo un importante Istituto Nautico che ha l’obiettivo di integrare, rafforzare le conoscenze degli studenti degli Istituti nautici sul complesso rapporto tra la crescita economica, la transizione ecologica e il mantenimento dell’equilibrio naturale. Per cui, creare consapevolezza, aumentare la professionalità di quelli che saranno i futuri operatori dell’ambiente e del mare. 

Inoltre, a Viareggio abbiamo dato luogo al ripescaggio degli pneumatici nel porto. Sono stati ripescati più di 50 pneumatici che, essendo utilizzati anche dalle barche come parabordi, spesso vengono abbandonati e giacciono in fondo al mare, creando naturalmente inquinamento, mentre invece sono materiali che possono essere riciclati e riutilizzati. Ha fatto molto scalpore questa notizia anche perché durante questo ripescaggio è stata ritrovata una anfora romana e quindi diciamo siamo stati pubblicizzati anche per questo evento particolare. 

Voglio ricordare anche “Piccoli gesti grandi crimini”, i mozziconi di sigaretta protagonisti della scena del crimine ricreata in piazza Mazzini a Viareggio con un mozzicone di sigaretta enorme che era l’imputato della causa della morte di tante creature marine.

Ultimo ma non ultimo, nelle scuole portiamo una bella mostra che si chiama “Only one” per dire che di mare ce n’è uno solo, dipendiamo solo da lui e dobbiamo salvaguardarlo. Grazie a questi pannelli e a quelle immagini, che stanno girando anche sulla nave Amerigo Vespucci, i porti di tutto il mondo, potranno parlare di noi.

 

Grazie davvero Roberta per queste belle parole. Noi di Italia gas e luce siamo al vostro fianco, parleremo di voi, anche ma non solo con questo articolo, e cercheremo con le nostre forze di sostenervi e promuovermi, perché quello che fate è davvero lodevole, ma soprattutto fondamentale per comunità e per il pianeta. Ti lascio un saluto finale. 

 

Vi saluto e vi ringrazio con un’ultima chicca. Pensate che ogni settimana noi in ingeriamo, assorbiamo attraverso la nostra pelle una quantità di microplastiche pari al peso di una carta di credito! Quindi questo la dice lunga su quanto siamo esposti e vulnerabili. 

La spiaggia è per tutti?

La spiaggia è per tutti?

“La spiaggia è di tutti, e io sono libero di farci quello che voglio”. Questo è stato il pensiero comune della sprovveduta comunità di bagnanti che affollavano le meravigliose spiagge italiane, famose in tutto il mondo, fino a qualche tempo fa, adottando comportamenti decisamente discutibili, non curandosi di lasciare il luogo “come lo avevano trovato”. Per fortuna, si è deciso di combattere la maleducazione imperante, correndo ai ripari con l’obiettivo di salvaguardare l’immenso patrimonio paesaggistico e naturale nel quale noi italiani siamo abituati da sempre ad abitare.

Le pratiche green stanno, finalmente, interessando anche i lidi, compiendo alcune scelte che vanno in un’ottica di maggiore sostenibilità ambientale. Del resto, considerato quanto la Terra ci offre, amarla e rispettarla con pochi e semplici gesti può davvero fare la differenza. A partire dal 2015 Legambiente concede l’ecolabel (ISO 13009) ‘Lidi sostenibili’ alle spiagge che si attengono a determinati principi di sostenibilità. Questi i parametri da rispettare:

 

– Il libero accesso al mare

– La gestione ecosostenibile degli spazi

– La definizione di attività sostenibili

– La salvaguardia della natura

– Il rispetto delle risorse naturali

– La comunicazione della cultura dei luoghi

 

Una spinta ulteriore è arrivata sicuramente anche grazie all’impegno delle associazioni locali e nazionali, prima fra tutte Legambiente, con l’obiettivo di promuovere e far conoscere quegli stabilimenti balneari che coniugano l’offerta turistica con alcune scelte di tutela ambientale, servizi di qualità, offerta di prodotti locali e a chilometro zero, utilizzo di energia rinnovabile e implementazione di sistemi di gestione del ciclo di rifiuti e delle acque. Il progetto si è poi fuso con quello del sito ecospiagge.it, che da quindici anni è impegnato in un’azione di sensibilizzazione rivolta alla promozione delle spiagge e degli stabilimenti balneari italiani che privilegiano la sostenibilità e il basso impatto ambientale.

L’Emilia-Romagna la fa sicuramente da padrona, con il maggior numero di stabilimenti balneari che hanno aderito al progetto e ottenuto la certificazione. Ma alcune best-practice si trovano anche in altre regioni italiane. In Liguria, ad esempio, spiccano i Bagni Mafalda Royal di Varazze che sono stati premiati per una particolare cura delle risorse naturali, lo studio del patrimonio della flora locale e marina, la realizzazione di un orto da mare in verticale e l’uso di olio ligure dop nel ristorante.

Nel Lazio invece, il Lido Idelmery di Arma Di Taggia è stato definito un lido sostenibile grazie all’impegno dei gestori che hanno puntato soprattutto sull’incentivare l’accessibilità e sul potenziamento dei servizi.

Il bagno Sara di Massa è invece una delle eccellenze della Toscana ed ha segnato un record, quello del primo stabilimento balneare italiano ad essere totalmente autosufficiente energeticamente grazie al solare. L’impianto fotovoltaico da 20kW consente infatti di poter fare 240 docce al giorno, usando solo energia pulita.

Le spiagge, sì, sono di tutti, ma solo adottando comportamenti corretti ed educati potremo continuare a godere dei nostri tanto amati luoghi di villeggiatura, visitati da turisti di tutto il mondo. W l’Italia, e chi la ama davvero!

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