Nessun ombra su Umbria Jazz

Nessun ombra su Umbria Jazz

La musica dal vivo è da sempre sinonimo di libertà, a volte di ribellione, sicuramente di aggregazione. Chi non mette nei giorni memorabili della propria giovinezza almeno un concerto che ha visto? Chi non si è innamorato perdutamente o ha pianto per la fine di un amore, sotto un cielo gonfio di stelle, al concerto della propria band preferita? Insomma, la musica e i concerti sono i nostri compagni ideali per “smuovere” tutto quello che di bello e di brutto portiamo dentro, sia da adolescenti che da adulti.

Certo, c’è modo e modo per esternare tutta questa energia sentimentale. Fino a poche stagioni fa il “Concertone” era sinonimo anche di spreco, sporcizia, e maltrattamento dei luoghi dove si teneva l’evento. Un esempio su tutti: il Jovanotti beach club, che ha destato, degli ultimi anni, innumerevoli critiche sulla gestione dei luoghi in tema di ecosostenibilità, sempre però duramente smentite dal diretto interessato.

Per fortuna, tutto sta cambiando: esempio lampante è “Umbria Jazz”, uno tra i festival musicali più famosi e apprezzati in Italia appena concluso, che festeggia 50 anni, diventato il primo festival green certificato EcoEvents.  Il bello di Umbria Jazz è quello di animare tutta la città di Perugia da mattina a sera, non solo con gli show all’aperto sui palchi principali ma anche con la parola d’ordine sostenibilità bene in mente! Le iniziative che il Festival, insieme a  una regione verde come l’Umbria, hanno abbracciato, vanno dall’utilizzo nei punti ristoro di prodotti, quali bicchieri, piatti, posate e tutto ciò che si rende necessario nelle varie fasi della ristorazione, esclusivamente in materiali 100% biodegradabili e compostabili o riutilizzabili,  all’istallazione di erogatori d’acqua e la promozione dell’uso di borracce e di bicchieri in plastica durevole, per ridurre il ricorso all’usa e getta.

Dalla preparazione degli alimenti con prodotti a basso contenuto d’imballaggi, all’allestimento di isole ecologiche all’interno degli spazi delle manifestazioni, promuovendo al contempo iniziative di informazione e sensibilizzazione in tema di riduzione dei rifiuti, raccolta differenziata, riuso e riciclo.

Senza dimenticare l’azzeramento delle emissioni di CO2 tramite l’adesione a progetti nazionali e internazionali di compensazione. O l’impegno a favorire la mobilità sostenibile, attraverso la scelta della location.

Infine, con l’utilizzo di campagne informative e di sensibilizzazione per diffondere tra il pubblico di riferimento l’uso dei mezzi pubblici, la limitazione dell’utilizzo dell’automobile favorendo la disponibilità di navette gratuite per raggiungere i luoghi dei festival, o il car-sharing, come anche il noleggio di biciclette, favorendo la mobilità pedonale e ciclabile grazie alla predisposizione negli spazi dove si svolgono gli eventi di aree dedicate a chi opera questa scelta.

Umbria jazz è uno spot vivente all’ecosostenibilità.

 

Perché la musica è un valore condiviso, un’energia pulita e rinnovabile che fa bene alle persone e alla comunità.

Dunque, davvero un ottimo risultato e traguardo che lascia margini di miglioramento per le prossime edizioni e contribuirà a fare da traino per l’intero mondo dello spettacolo dal vivo italiano.

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